Sono molto in pensiero per il mio stato di salute: ho condiviso il tuo pensiero espresso sui due articoli che hai scritto negli ultimi tempi ( l'ultimo è quello sullo sciopero della Moby di stamani). Stai rinsaviendo te o mi sto rincoglionendo io? Roberto Pacini Caro Roberto Devi sapere che nei miei anni più verdi quando ero uso frequentare quotidianamente la sezione del PCI, era colà in uso una specie di rito: all’interno di una discussione era buona regola citare chi ti aveva preceduto dichiarandosi “sempre apprezzatamene” in accordo o meno con chi aveva parlato prima, con il segretario che aveva introdotto etc. ed io ero naturalmente incline ad intervenire tra i primi pure per sottrarmi a questa pratica. Orbene tra coloro che frequentavano gli stessi locali, c’era uno con il quale ero sistematicamente in disaccordo, si trattava del compianto Athos Caprilli. Al di là dei generali principi quando c’era un’indicazione da dare, un concreto problema da affrontare, Caprillovich (come lo chiamava Uberto) stava da una parte e io dall’altra. Un giorno durante una riunione Daniela Calafuri accorgendosi di uno stato di disagio che evidente avevo dipinto in faccia, mi chiese se andava tutto bene, che cosa avessi: “Deh – risposi – devo ave’ proprio pisciato fori dal vaso, lo senti che il Caprilli mi dà ragione?” Quanto sopra per dirti che mi era già capitato nella vita di giungere ad un cotale passo, a pormi un interrogativo similare a quello che ti poni. Ma, come ben sai in politica tutto è condizionato dai punti di vista, ed io ho una lettura della nostra temporanea concordia opposta, speculare alla tua: sei tu che stai incominciando a capire o sono io in obnubilamento?". Guarda che non ci guadagno, perché alla nostra età è assai più frequente il rincoglionimento che l’illuminazione. Per questo vado subito a rileggermi quello che ho scritto.
aliscafo nebbia