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Dura replica degli albergatori alla "Moby Lines": Occorre una terza compagnia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 12 gennaio 2008

“Siamo alle solite –afferma Mauro Antonini Presidente della Associazione Albergatori Isola d’Elba- ancora una volta la Moby, per nascondere le proprie colpe e tutelare i propri interessi economici con la tipica arroganza che oramai da anni contraddistingue la Direzione di questa società, non potendo giustificare il trasferimento di 80 elbani attua il principio secondo il quale la miglior difesa è l’attacco”. Il dott. Parente riprende in toto le idee del dr. Onorato, ma invece di dilettarsi a fare paragoni tra gli alberghi dell’Elba e quelli della Costa Smeralda (la qualità delle nostra offerta non è certamente inferiore a quella della Sardegna), dovrebbe, da buon amministratore, valutare la qualità dei propri traghetti: non è sufficiente un po’ di moquette ed una verniciata a mascherare imbarcazioni vecchie di 40 anni! La Moby ha fatto investimenti, ma certamente non su e per l’Elba ! Non parliamo poi delle tariffe: un’ora di traghetto costa più di un soggiorno di 24 ore in un albergo con servizio di colazione, pranzo e cena ! Le stesse tariffe speciali riservate agli albergatori a cui fa riferimento Parente -in pratica viene riconosciuta la tariffa Moby Pex- non è di fatto applicabile nei periodi di interesse turistico e pertanto inapplicabile. Ma non vogliamo entrare nel merito di questa problematica, perché ci porterebbe lontano e distoglierebbe i riflettori sugli sviluppi, alquanto prossimi, del Porto di Piombino. Sviluppi che incideranno in modo decisivo anche sull’Elba determinandone il progresso o la recessione. Il piano di indirizzo dell’Autorità Portuale prevede infatti che già nel secondo semestre del 2008 si possa disporre di un nuovo attracco. La nuova banchina permetterebbe di introdurre un minino di concorrenzialità sul mercato dei trasporti sull’Elba attraverso l’entrata di una nuova Compagnia Marittima. Nel frattempo si aprano le trattative con la Moby per evitare che la direzione lasci l’Isola d’Elba. Che la classe politica si attivi per evitare il trasferimento a Milano o Genova di ottanta dipendenti elbani ci sembra giusto e dovuto. La Moby è una società che si è sviluppata grazie e sopratutto alla crescita turistica dell’Elba, raggiungendo una dimensione di tutto rispetto nel mondo armatoriale italiano. E’ stato ed è un vettore che ha fruito, seppur indirettamente, degli investimenti promozionali effettuati dagli operatori turistici elbani: agenzie viaggio, alberghi, ristoranti e enti pubblici, quale l’azienda di promozione turistica, che hanno reso appetibile l’Elba sul mercato delle vacanze. La Moby pertanto dovrebbe essere riconoscente all’Elba tutta e non disprezzarla. Dove e quando la Moby ha investito per promuovere l’Isola? Prossimamente si svolgeranno degli incontri tra la Società Moby, la Provincia ed una parte della classe politica elbana per trovare soluzioni affinché venga scongiurato il trasferimento degli 80 dipendenti elbani. Ci auguriamo, però, che i nostri politici abbiano fatto proprio ed acquisito l’importanza del problema dei trasporti. Che conoscano le conseguenze che detti trasporti hanno sull’intera economia elbana: sui 2.800 dipendenti alberghieri, sul numero altrettanto elevato degli addetti alla ristorazione, sui lavoratori del commercio, dell’artigiano, sugli stessi elbani che della seconda casa fanno un’indispensabile fonte integrativa di reddito. Si sappia che i trasporti marittimi elbani, oggi, devono operare in un regime di vera e propria concorrenza e che, sulle nostre tratte, dovrebbero operare non meno di quattro compagnie. Compagnie che assorbirebbero ben oltre gli 80 addetti della Moby Si deve prendere atto che la concorrenza sul mercato è indispensabile per raggiungere una qualità soddisfacente del servizio e prezzi competitivi. Qualunque azione che dovesse ostacolare questo obiettivo sarebbe un’azione contro l’Elba e gli elbani. E’ indispensabile che il problema dei trasporti interessi non solo l’intera classe politica elbana con un coinvolgimento di tutti Comuni ma le stesse Categorie Economiche partecipino alla discussione. La nostra Associazione sarebbe lieta di partecipare alla riunione del 17 gennaio, non solo per acquisire e comprendere le vere ragioni del trasferimento, ma anche per portare sul tavolo di discussione i veri problemi del turismo elbano. Non è pensabile che le banchine sia di Piombino che di Portoferraio, realizzate con risorse pubbliche, siano riservate in via esclusiva ad una sola compagnia privata. Ciò vuol dire avallare un monopolio del trasporto marittimo che già oggi consente alla compagnia Moby l’applicazione di tariffe -per ora di navigazione- pari a circa il doppio di quelle praticate dalla stessa compagnia su altre tratte. L’Autorità Portuale quale ente pubblico, nell’interesse pubblico, metta a bando le banchine oggi utilizzate dai privati ed affidi le stesse a quella Società Armatoriale, Nazionale o Europea che fornisca le maggiori garanzie in termini di qualità del servizio, sicurezza, orari invernali ed estivi e prezzi e coincidenze ferroviarie. Per evitare che la crisi accusata dall’Elba negli ultimi anni si trasformi in una e vera e propria recessione economica, si abbia il coraggio di affrontare nell’interesse dei 30.000 elbani la questione del trasporto marittimo!


Moby Folla a Banchina

Moby Folla a Banchina