Abbiamo letto con grande attenzione l’articolo di Mario Lancisi “il cemento all’assalto dell’Isola d’Elba”, pubblicato sul “Tirreno” del 26 giugno e che riporta, pur senza mai citare l’Associazione Ambientalista, gran parte delle denunce che LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano ha fatto in questi anni, anche con la creazione del movimento S.O.S. Elba che ha coinvolto migliaia di elbani e turisti, portando avanti durissime denunce pubbliche, osservazione e ricorsi contro i Piani Strutturali ed i Regolamenti Urbanistici dei Comuni Elbani. Basterebbe una scorsa agli articoli pubblicati negli ultimi anni proprio dal “Tirreno” per capire quanto LEGAMBIENTE è stata attenta a questi problemi, spesso iniziando a denunciarli in assoluta solitudine, facendoli piano piano diventare un problema così evidente da smuovere Regione e Provincia alla ricerca, fino ad oggi infruttuosa, di un accordo tra i Comuni per l’urbanistica all’Elba. L’articolo dimentica di altre speculazioni in agguato in altri Comuni elbani ed anche qualche vittoria del movimento ambientalista: lo stop alla costruzioni di un ristorante sulle dune di Lacona; la bocciatura del mega-albergo da 30.000 metri cubi a Pontecchio, già approvato dal Comune di Porto Azzurro; il ritiro del primo Piano Strutturale di Marciana che prevedeva oltre 600 nuove abitazioni da 120 mq. In un Comune con 2.000 abitanti e quasi il 70% di seconde case; l’abbandono di ipotesi folli come quelli di porti-canale e dighe; lo stallo del Piano Strutturale del Comune di Campo nell’Elba sommerso da critiche e da una manifestazione con centinaia di persone che LEGAMBIENTE ed altri organizzarono l’anno scorso sulla spiaggia di Marina di Campo… Per questo enorme lavoro di denuncia e proposta, che dura da anni quasi quotidianamente, che coinvolge decine di volontari, professionisti, esperti, ci saremmo aspettati almeno una citazione per LEGAMBIENTE, magari ricordando che siamo gli unici ad aver avuto a che fare con il Comune di Capoliveri in tribunale per ben tre volte, uscendone sempre vincitori dai processi. Invece l’unica nota che ci si riserva nell’articolo, riferita proprio al Comune di Capoliveri ed al Sindaco e Commissario del Parco Nazionale Ruggero Barbetti, è la seguente: “”Era il leader del movimento contrario al parco, aveva persino fatto ricorso al Tar e si ritrova commissario. Aveva una fama di antiambientalista e ha assunto come consulente l’ex consulente di Legambiente, Umberto Mazzantini”. Il Commissario Barbetti non era il leader degli antiparco, lo erano invece altri Sindaci e lo erano sicuramente uomini del suo Partito, A.N., che capeggiavano le manifestazioni. Legambiente non ha condiviso in passato la posizione di Barbetti sul Parco, né condivide oggi il Commissariamento del Parco, e continua a farlo, chiedendo a Regione e Ministro di trovare al più presto un accordo sul Presidente e sul Direttivo. Umberto Mazzantini non è “consulente di Legambiente” ma un suo dirigente nazionale che continua a dare un contributo determinante, e da tutti riconosciuto, contro i pericoli di cementificazione che corre l’Elba. Mazzantini ha accettato, chiedendo prima il consenso di LEGAMBIENTE, di fare il consulente del Parco Nazionale per i problemi ambientali (dopo esserne stato per cinque anni membro del Direttivo e per due della Giunta esecutiva). E’ un lavoro che sta svolgendo in maniera cristallina, senza compromessi, nell’interesse dell’ambiente delle nostre isole. Forse Barbetti è davvero “abile” come scrive l’articolista: si è scelto un consulente capace e preparato, anche se è ambientalista, di Sinistra e combatte da sempre contro la cementificazione e l’abusivismo edilizio all’Elba. Forse, sarebbe stato più preoccupante e scandaloso se Barbetti avesse scelto come consulente per i problemi ambientali un antiparco o un palazzinaro. Ma cosa c’entra tutto questo con la cementificazione dell’Elba?