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La sveltina della Vantina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 26 giugno 2003

Mentre gli elbani lavorano immersi nell'afa soffocante, alle prese con un'infinità di problemi, buona parte della classe dirigente si distende, in quel di Montecarlo, nei locali alla moda frequentati dal Jet set internazionale, composto in gran parte da ex principi bucaioli, figli di papà, annoiati perdigiorno, nobili decaduti con l’erre moscia e budelli di alto bordo. Lo scopo dichiarato è presentare l'Elba e la sua cultura. Nei fatti, prendersi qualche giorno di vacanza presentando il libro sulla Vantina, che racconta la storia di una ragazza di Capoliveri la quale, secondo la leggenda, si fece ingroppare da Napoleone per salvare i capoliveresi dal pagamento delle tasse. Pensate un po’! Questa leggenda, per quanto assurda, ha almeno un merito: fornisce elementi utili per farsi un'idea del livello dei valori in cui crede la comunità che l'ha prodotta: ricca, ma ossessionata dalle tasse, e che sente il bisogno di trovarsi una santa laica e “scopatora” che la protegganon con la spada, come Jeanne D'Arc, ma con un rito sacrificale postribolare, che la stessa comunità legittima prendendovi parte in funzione di coro catartico riconoscente e, soprattutto, ruffiano. La storia contiene anche un altro messaggio educativo per le nuove generazioni e per le ragazzine del luogo: il campo di battaglia dove la donna dà il meglio di sé, gira e rigira, rimane sempre lo stesso: il letto. Cazzo, questa si che è cultura (e progresso)! Certo, eroine celebri che utilizzano la propria bellezza per risolvere gravi problemi dei loro popoli ve ne sono. Ma fra le eroine note non ve ne sono che passano sul letto del nemico per una semplice esenzione fiscale. In questo, davvero, Capoliveri stabilisce un primato. Ester concede la propria bellezza, diventa regina e salva il suo popolo (Ester 4-16) e anche Giuditta grazie alla propria bellezza fa perdere la testa ad Oleoferne, letteralmente, perché gliela stacca con una scimitarra. Ma lo fa per un fine superiore e mentre attende fuori della tenda per esser presentata a lui, un soldato assiro, sconvolto della bellezza di Giuditta, dice ad un commilitone: "Chi potrebbe disprezzare un popolo che ha delle donne così belle?" (Giuditta 10-19). Il soldato avrà capito solo dopo, che per farsi un'idea di qualcuno, e a maggior ragione di un intero popolo, non basta la bellezza, e neanche la ricchezza, diremmo noi, ma serve considerarne la storia, i valori e la cultura, comprese le leggende che questo popolo produce. Non sappiamo che idea si saranno fatti dell’Elba, della sua storia e della sua cultura a Montecarlo, dopo lo sbarco di questa pattuglia composta da sottosegretari, sindaci, presidenti della Comunità Montana, altissimi funzionari, alcuni con gentile consorte al seguito, e ancora addetti stampa, hostess, ecc. …… che, dimenticando i gravi problemi che affliggono l’Elba … colà si recano per presentare un libro su una gallata … ancorché imperiale, ancorché napoleonica. Ci immaginiamo, invece, cosa penseranno gli elbani, che saranno costretti a pagare il conto: arriverà mai, in quest'isola, il giorno in cui saremmo capaci di eleggere delle persone di buon senso, che non saltino su tutti i palcoscenici per mettersi in mostra e che non ci mettano a disagio facendosi fare queste figure? Facendoci anche pentire di averli eletti?


Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte