Con riferimento all'articolo uscito sul Vostro portale in data 5 gennaio 2007 avente titolo "La guerra del Presepe a Marina di Campo" l'Associazione Culturale La Ginestra - Seccheto, iscritta al concorso "Il Presepe Magica tradizione di Natale", tende a precisare che durante la premiazione della suddetta manifestazione, dove tra l'altro ha conseguito un ottimo terzo posto, i propri rappresentanti non hanno assolutamente contestato l'esito finale delle votazioni, né tantomeno alcuno ha abbandonato la cerimonia, anzi, l'associazione coglie l'occasione per complimentarsi, nuovamente, con i vincitori. Se malumore c'è stato, al di fuori della manifestazione, è solo quello che si può avere nel partecipare ad una competizione senza vincerla." Maurizio Battistini Presidente Associazione Culturale La Ginestra - Seccheto Gentile Signor Battistini Prendiamo atto della precisazione, anche se circa il malumore che lei in nome dell'associazione ha dichiarato del tutto "esterno", saremmo fortemente tentati di invitarla a togliere il periodo ipotetico (se c'è stato), perché c'è stato e come, senza se e senza ma. Lo testimonia la foto del singolare "Tazebao Presepiale" qui a lato riprodotta, apposto, a quanto ci risulta, da un autorevole esegeta del Bambin Gesù secchetano. Ciò, anche per significare a Lei e ad una comunità che sentiamo molto vicina, visto che nei Paesi del Granito abbiamo una gran quantità di amici veri, che l'articolo (pubblicato su Elbareport che - per la precisione - non è un portale ma un giornale) aveva un taglio "leggero", quasi giocoso. Quel pezzo è stato steso considerando un'incazzatura paesana per quello che é stata, e diremmo che è perfino giusto (nello spirito della competizione) che ci sia stata, così come è giusto venga superata anche attraverso la sua testimonianza improntata ad uno spirito più "olimpico", nella valutazione dell'esito della gara a chi faceva la migliore "capannuccia" (termine a nostro parere di più corretto uso all'Elba, dove in fondo il lemma "presepe" - o "presepio"- suona un po' come foresto e dotto). E poi, visto che ragioniamo di faccende almeno attinenti alla religione, non possiamo dimenticare il Verbo: "Beati siano gli ultimi, perché saranno i primi nel Regno dei Cieli" pure se l'Evangelista (che nel caso non è il pastore sampierese) non specifica dove saranno collocati, nella classifica rivista, i terzi. La salutiamo ringraziandola per averci scritto
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