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Controcopertina: La ragione ed il torto del semaforo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 08 gennaio 2008

Molti anni fa stavamo guidando assai guardinghi in un agglomerato urbano nei pressi di Napoli, ciononostante passato un semaforo con il verde arrivammo ad un pelo da scontraci con un’auto che giungeva da sinistra. La contemporanea sterzata e inchiodata fece compiere alle due auto un curioso balletto parallelo, ci fermammo in mezzo all’incrocio con le mani che ballavano dallo spavento e indirizzammo una domanda-recriminazione all’altro automobilista: “Ma che cazzo fai passi col rosso?” … ma quello senza perdere un pelo del suo partenopeo aplomb ci rispose tranquillo: “.. verde .. rosso .. chi passa, passa!” Per dire che ogni discussione sul traffico (e anche quella relativa al semaforo di S.Giovanni) se vuol produrre qualcosa deve partire da due punti fermi: il primo è l’accettazione della validità delle regole e la loro applicabilità alla propria persona, il secondo è la conoscenza del codice che le detta da parte di chi vuol discuterle. Ciò premesso debbono essere ribadite ancora un paio di cose: passare col rosso ad un semaforo è un’infrazione grave sia che la si compia scientemente o per disattenzione, l’entità dell’ammenda e della penalizzazione in punti patente sono dettati dalle leggi, notoriamente non elaborate dai Comuni, per cui chi passa con il rosso (ripetiamo rosso), può avere tutta la solidarietà umana ma non ha un briciolo di ragione giuridica a contestarle, laddove, s’intende, siano corretti i rilevamenti. E neppure il numero dà ragione, nel senso che se i contravventori sono molti (anche questo è un punto fermo) la colpa non diminuisce, non avrebbe di conseguenza senso alcuno mettere in piedi un comitato solo perché si è incazzati contro l’applicazione, giusta per quanto spiacevole, delle normative. Restano quindi da sciogliere soltanto due questioni: quella del corretto funzionamento dell’apparato tecnico di rilevazione e quella della corretta interpretazione dei dati. In pratica preso per buono quanto afferma il Comandante dei VV.UU. (che non ci pare un mentitore), e cioè che la foto e la contestazione della contravvenzione è commissionata solo per chi imbocca l’incrocio con il semaforo rosso già acceso, perché la protesta abbia fondamento, occorre, delle due una, o che una avaria tecnica determini rilevazioni improprie o che (gravissima ipotesi) il vizio risieda nella gestione umana della rilevazione e/o della notifica. Brutalmente le risposte possibili per chi afferma di aver ricevuto una multa senza essere passato col rosso a S.Giovanni sono: a) è accaduto perché l’impianto di rilevazione non funzionava correttamente b) è accaduto perché c’è stata una manipolazione (tecnica o cartacea) c) Non è accaduto, il semaforo era rosso e chi protesta si sta sbagliando (magari in buona fede) e secondo noi per escludere le due prime ipotesi l’Amministrazione Comunale (se non lo ha già fatto) dovrebbe procedere ad una urgente verifica ed a comunicarne gli esiti alla popolazione. Va da sé che se si riscontrasse anche il minimo difetto nell'agire pubblico (o degli incaricati dal Comune) i provvedimenti nei confronti dei cittadini multati andrebbero, quanto meno sospeso. Il resto sono vane chiacchiere che se le porta via il vento o tentativi di “mettere il cappello” sul malcontento da cui magari amministratori ed amministratrici (portoferraiesi e non) avrebbero fatto bene ad astenersi. Di motivi per criticare questa e altre amministrazioni (come dimostrano spesso queste pagine elettroniche) ce ne sono già, abbastanza e seri.


Traffico Semaforo S.Giovanni

Traffico Semaforo S.Giovanni