O non vuoi che ci tocca citare per terzo giorno consecutivo l’Assessore Adalberto Bertucci? Sembra impossibile ma è così .. (Come cantava Michele imitando Elvis the Pelvis negli anni 60). Orbene nei passati mesi, e nelle passate settimane, grande clamore si fece intorno al Palio Remiero che come araba fenice rinasceva dalle sue ceneri. Noi gazzettieri fummo chiamati a scrivere di date e di scafi che alle sfide remiere avrebbero partecipato mossi dai muscoli potenti dei vogatori di scoglio. Luca Simoni rimediò pure una presa per i fondelli o meglio fu sBERTUCCIato dall’infido Attilio vaporino! Ordunque per Domenica scorsa tutto era pronto e si doveva correre nelle acque portoferraiesi delle Ghiaie una importante tappa dell’itinerante Palio. C’erano i vogatori allenati, pronti erano anche gli armi. “Ma il campo di regata?” “’Un c’è!” “Come ‘un c’è?” “’Un c’è!”. Fare una gara remiera senza il campo di regata delimitato da boe è come cercare far correre una formula 1 fuori dell’autodromo, in un campo pieno di pedice (erbacce)! Chi lo doveva realizzare il Campo di Regata? Il Comune? La Comunità Montana? La Curia Vescovile? La Polipo de’ Medici? L’ESA? L’ONU? ’Un s’è saputo! Forse qualcuno ha “remato contro”?” Nulla, scartata l’idea di correre sul percorso: Le Ghiaie – Scogli dei Dufré – Lo Scoglietto – Palo della Secca di Capo Bianco – Le Ghiaie, qualcuno ha proposto un disperato recupero con il posizionamento in acqua gli assessori allo sport dei vari enti interessati, muniti di salvagente a paperella in funzioni di boe. Ma l’idea è stata scartata poiché in virata poteva scappare anche qualche “accidentale” remata nel groppone agli assessori in galleggiamento. E ai vogatori ai quali era stata rivogata la fregatura non è restato altro che rassegnarsi. Le solite malelingue bolsceviche hanno commentato, pensando al battage pubblicitario imbastito sul palio che non si corse: “Ma non era meglio se se ne steveno?”