Marina di Campo . Nell'ultima assemblea dei soci tenutasi a metà dicembre non vi è stato lo stesso clima coinvolgente che si era registrato nel settembre scorso quando i soci avevano deliberato l'aumento del capitale sociale ed il varo del nuovo piano industriale. Eppure, tutti gli obiettivi perseguiti da Elbafly fin dal momento della sua nascita si stanno realizzando. L'aeroporto è stato definitivamente salvato dalla paventata chiusura e custodito con un solido assetto azionario dalla Regione Toscana, il Parlamento ha riconosciuto la "continuità territoriale" e per la prima volta in assoluto un vettore ha garantito per tre anni consecutivi i collegamenti aerei da e per l'Elba e messo in collegamento l'Elba con la Corsica. Ma la fredda risposta dei soci alle sollecitazioni del CdA tra settembre ed oggi ed i ritardi con i quali l'Enac ha dato il suo benestare all'utilizzo della pista di Campo ha costretto lo stesso CdA a far slittare di un anno laffitto di un aeromobile di dimensioni maggiori, sebbene un ulteriore anno di operatività con aerei di piccola capienza aumenterà la necessità di cassa della cooperativa, che dovrà far fronte ad un passivo che potrebbe aggirarsi sui 100/150.000 euro anche per il 2008. Il CdA auspica pertanto un coinvolgimento totale dell'isola nel rifinanziamento dell'attività 2008, confidando su di una massiccia adesione alla campagna "ad ognuno il suo...biglietto", che dovrebbe portare in media ogni elbano ad acquistare almeno un biglietto per Pisa o Firenze. Contribuendo così, tutti insieme, a traghettare la cooperativa verso il varo definitivo del nuovo progetto quinquennale e l'Elba verso il godimento della propria "continuità territoriale". Con la "continuità territoriale", per riprendere le parole del Presidente Furio, "i soci di Elbafly possono orgogliosamente affermare, qualunque sia il destino futuro della loro cooperativa, di aver svolto un'opera lunga un triennio che ha avuto il suo pieno senso e compimento con il riconoscimento Parlamentare e che, con tale riconoscimento, ha consentito il ritorno più alto possibile e immaginabile al proprio investimento in Elbafly. Piace infatti pensare che, pur riconoscendo grande merito all'Onorevole Velo per esser riuscita dove tutti i predecessori avevano fallito, se non fosse esistita questa forte ed entusiastica impresa di massa e ad azionariato diffuso, politicamente trasversale, nessun politico probabilmente si sarebbe mai preso così tanto a cuore l'iniziativa. Fermarsi proprio ora perciò - continua Furio - sarebbe pura follia non solo per la cooperativa, ma per gli interessi dell'Elba intera. Ora tocca all'Elba, dunque, e non più solo ad Elbafly, il compito di sfruttare l'opportunità". Nel breve periodo, il problema contingente sarà la raccolta dei capitali per il 2008, e tra pochi mesi, il rinnovo del CdA e la scelta del nuovo Presidente.
Elbafly aereo