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E' andata deserta l'asta bandita dall'agenzia del demanio per l'ecomostro di Vigneria Imprenditori scoraggiati dall'impelagarsi in interventi ecologicamente insostenibili? Necessità di una revisione totale degli strumenti e delle previsioni riesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 dicembre 2007

Per ora nessun compratore per l'embrione di ecomostro concepito dalla amministrazione Bosi a Vigneria, ed è già questa una buona notizia. L'agenzia del Demanio che aveva bandito una gara per l'aggiuficazione di un pezzo della Miniera sulla quale le previsioni urbanistiche piaggesi consentono l'edificazione di 47.000 mc di volumetrie (una cubatura complessiva, per dare un'idea, pari a quella di un palazzo alto 4 piani largo 15 metri e lungo circa 200), ma nessuna offerta è stata avanzata entro i termini consentiti. Qualcuno si è affrettato ad interpretare il fatto come una riprova che l'affare non si presentava così lucroso, ma gli 11 milioni di euro della base d'asta con una incidenza di 700 euro per mq costruito parevano cifra congrua. Più facile che per ora non ci sia chi è disposto a spendere un bel gruzzolo per un'operazione "politicamente rischiosa" perché troverebbe un costante vento di prua da parte degli ambientalisti e della sinistra non nominale che giudica il villaggio paese una follia urbanistico-imprenditoriale. E Bosi non se la può cavare con la solita alzata di spalle, con la solita reprimenda dell'ambientalista cinico e baro; non è molto dissimile da quello degli abientalisti il punto di vista della maggiore categoria imprenditoriale elbana, quella degli albergatori. Ma c'è pure un altro aspetto che può aver scoraggiato gli imprenditori quello della "antichità urbanistica" di realizzare un villaggio vacanze nei tempi dell'albergo diffuso. La procedura a questo punto prevederebbe che la cessione di quanto messo inutilmente all'asta si effettuasse a trattativa privata ed ovviamente al ribasso, che se effettuata aggiungerebbe il danno al danno, non solo si concretizzerebbe cioè un intervento devastante ma si andrebbe a svendere sottocosto una società pubblica. Nelle more parrebbe oportuno che questa operazione sia bloccata, che governo che si autodefinisce di centrosinistra ponga finalmente attenzione a questa spinosissima faccenda, in primis il ministro verde Pecorario Scanio che è ora faccia finalmente, per l'Elba, qualcosa di ambientale.


Villaggio Paese ricostruzione virtuale

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