Sono sessanta anni di Costituzione italiana. Il testo, varato il 27 dicembre del 1947, fu costruito con un compromesso approfondito tra i diversi partiti e le forze sociali e dimostrò come il compromesso possa essere una parola alta, la sintesi tra diverse visioni della società. La struttura della Carta costituzionale è ancora piuttosto valida, in particolare nei principi fondamentali. Ma oggi pare lontano anni luce un tale concetto di condivisione e la società italiana risulta divisa fino all'assurdo e proliferano differenze sociali, violenze, scontri ideologici, separatezza in ogni campo. E' tempo che governanti ad ogni livello, industriali e mondi finanziari, i veri centri di potere, sappiano umanizzarsi e invertire la tendenza di un individualismo esasperato che sta costantemente minacciando la pace e il progresso sociale. Pertini nel 1978 ebbe a dire in un suo discorso ufficiale al Quirinale: "GRAVI SONO I PERICOLI CHE MINACCIANO LA NOSTRA GIOVANE DEMOCRAZIA. DOBBIAMO TRARRE NUOVO IMPULSO E CONVINZIONE PER METTERE DA PARTE TUTTO CIÒ CHE CI DIVIDE, PERCHÈ UN NUOVO SPIRITO UNITARIO SOSTENGA LO SFORZO DI RINASCITA DEMOCRATICA DEL NOSTRO PAESE." Parole che esprimono grande saggezza, messaggi da meditare. Oggi, spesso, prevale la sfida incondizionata per la conquista del potere, e molti tendono innanzitutto a difendere i propri esclusivi interessi, dimenticando il bene pubblico. Auspichiamo, nel fare gli auguri per un migliore 2008, che le varie componenti della società elbana sappiano lavorare per rilanciare l'originario spirito d'unità, nell'intento di riscoprire l'interesse generale, il solo in grado di dare risposte ai bisogni reali della gente e di avvicinare la meta, ancora molto lontana, della giustizia sociale.
pertini