La firma dell’Accordo di programma non diminuisce la preoccupazione dei cittadini e del territorio. Né cambia il giudizio negativo sull’operazione ‘Fanghi di Bagnoli’, che resta un caso di cattiva politica ambientale, spreco di risorse pubbliche e scarsa democrazia. Verificheremo i contenuti dell’accordo sottoscritto a Roma, poiché il Sindaco ha firmato senza che nessuno a Piombino conoscesse la versione definitiva. Se è vero -ma controlleremo bene- che le condizioni della Regione Toscana sono state accolte, allora difficilmente riusciranno a fare qualcosa e di questo dovranno preoccuparsi anche a Napoli. Ormai l’amministrazione comunale di Piombino avrebbe firmato qualsiasi cosa pur di salvare la faccia e gli interessi politici di qualcuno. In pratica la Regione le ha detto in faccia che quello che avevano preparato era un accordo sbagliato, incerto e in alcuni punti illegittimo. Ma nessuno vuole ammettere le proprie responsabilità e le proprie incapacità. A questo proposito ricordiamo al Sindaco che il rispetto delle leggi regionali è anche cosa sua, non solo della Regione, e francamente essere costretti a ricordaglielo ci turba molto. Ne è venuto fuori un accordo firmato sulla testa di Piombino e dell’intero territorio. Sorprende la mancanza di coerenza del Comune, Sindaco e assessore all’ambiente in testa: a luglio dovevano arrivare i rifiuti pericolosi, poi solo quelli contaminati presentati come materiali innocui; fino a settembre si dovevano trattare prima di utilizzarli, ora si prevede di buttarli in mare senza alcun trattamento; prima il Comune avrebbe preso i rifiuti di Bagnoli senza inserire la bonifica di Piombino, poi la Regione (anche su sollecitazione del Comitato No Fanghi) ha costretto il Comune a fare marcia indietro e rovesciare le priorità. Molte contraddizioni e nessuna trasparenza. Il giorno della firma tutti cantano vittoria, ma sanno benissimo che i guai cominciano ora e che lo stesso cronoprogramma -ammesso che non sia stato modificato anch’esso- non sarà rispettato. Noi in nome delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati manterremo in piedi le nostre iniziative, compresi i ricorsi al TAR e non smetteremo di denunciare all’opinione pubblica l’errore grande di questa operazione, conclusa frettolosamente alla vigilia di Natale, coi cittadini piombinesi che hanno ricevuto fanghi al posto del panettone.
piombino porto acciaierie