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Mario Tozzi: Il bilancio di un anno di Presidenza dell'Ente Parco (1^ parte)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 22 dicembre 2007

Chi si aspettava un Tozzi dimesso dopo le critiche, pure aspre, degli ultimi mesi, ha sbagliato indirizzo: nella conferenza stampa (o assemblea-stampa) del primo fine anno del suo mandato, il Presidente del Parco era decisamente all’attacco, ed il “mugugno istituzionale” ha trovato sponda molto relativa nella sala della Provincia. Quella che una consistente parte degli amministratori elbani sembrava porre, in comunicati ed interventi, come la madre di tutte le questioni: la distribuzione di deleghe alla giunta del Parco, introdotta da una domanda di Giovanni Fratini, nella sua nuova veste di collaboratore del Corriere Elbano, si è scontrata con un secco “no”. Motivo? Non lo prevede la legge, la giunta del Parco non è assimilabile ad una giunta comunale, può, ed in qualche caso deve, riunirsi e lavorare anche in assenza del Presidente, ma di specifici poteri decisionali riferiti ai vari settori e conferiti ad personam, fa capire Tozzi supportato dalla Direttrice Franca Zanichelli, non se ne parla neanche. Ma non è l’unico passaggio “spiazzante” del Presidente che dice e ripete di essere un tecnico che vuol restare fuori dalle beghe politiche isolane. Fa un po’ sensazione, dopo il riconoscimento del buon lavoro di Tanelli, anche un accenno di apprezzamento per quello del Commissario Ruggero Barbetti. Tozzi ha pure qualche sasso da togliersi dalla scarpa, e quando in un passaggio chiede di essere giudicato per quello che ha fatto in relazione al suo compito ed al compito principale del parco (che è quello della salvaguardia ambientale) ed accenna a recriminazioni indebite ed a cambi di orientamento nei suoi confronti tutti capiscono che lo spunto critico è rivolto all’amministrazione di Portoferraio ed a Peria. Fratini solleva pure un’altra questione quella di una mini-crociera sponsorizzata da Legambiente che non avrebbe rispettato i canoni della scientificità della visita all’Isola. Evidentemente l’ex-sindaco portoferraiese considera quell’episodio il fatto più grave accaduto nell’isola piatta, che pure negli ultimi anni ne ha viste di ogni colore: dagli ancoraggi dei vip Massimo D’Alema, Stefania Craxi, Giorgio Faletti (l’unico che ha chiesto scusa) Ferruccio De Bortoli (che non ci paiono biologi marini) etc. alla indebita presenza e stazionamento della Nato che testava ordigni a valenza militare nelle sue acque, dal finanziamento per la realizzazione della stalla del cavallo del prefetto ad altri Vips colti a sciacquettarsi le gioie nel porto romano, da tutori dell’ordine pescati da altri tutori a pescare di frodo a gite con sorvoli (proibitissimi) in elicottero privato dell’isola da parte di amici dei consulenti del ministro, dal “turismo esclusivo mascherato” di una pluralità di associazioni ed enti che pretendono di presidiare l’Isola, non si capisce in virtù di cosa (rigorosamente in estate), alle magagne relative al contingente giornaliero di visitatori ammessi teoricamente ad una escursione che dovrebbe avere uno scopo educativo-culturale e che si era trasformata in business balneare e poco più. Comunque dal Presidente e dalla Direttrice sono giunte rassicurazioni di una “indagine” sul fattaccio di Legambiente così come Tozzi a dichiarato il suo impegno per un “riordino” delle fruizioni pianosine e anche per elevare il livello di vigilanza sulla pesca di frodo e sugli indebiti passaggi e stazionamenti nelle aree protette. Un nuovo “occhio elettronico” sarà attivato a Pianosa dando alle Forze dell’Ordine, in primis alla Capitaneria – Guardia Costiera, una mano a far rispettare le leggi nel mare a sud dell’Elba. Novità pure per Montecristo destinata a passare sotto la diretta gestione dell’Ente Parco, e che si intende aprire a delle visite ragionate. Il Presidente vorrebbe che agli elbani, in particolare alle scolaresche fosse consentito di visitare quest’isola che è un po’ loro e che al pari di Pianosa è una frazione di Museo Naturalistico a cielo aperto. E su Montecristo e VIP sempre “sfruculiata” dai giornalisti viene fuori la questione delle autorizzazioni “scientifiche” concesse durante la gestione commissariale, il cui elenco fu chiesto Barbetti da Legambiente. Il Commissario “per una questione di privacy” (!) rifiutò, il Difensore Civico della Toscana gli dette torto, anche a livello ministeriale ci si pronunciò per rendere pubblico quei dati che ancora restano segretati a distanza di tre anni. Prudente sull’Area Marina Protetta Tozzi riconosce il passo in avanti dei Sindaci che sono riusciti a formulare una proposta unitaria, quella che è allo studio del Ministero ma avverte che difficilmente potranno essere accettati senza correzioni verso il più elevato i livelli di salvaguardia in alcune aree. Si parla di cinghiali e mufloni e qui le cifre si fanno notevoli sia per quanto riguarda i capi sia per le risorse finanziarie impegnate. Ridurre forse per la prima volta i pelosi maiali da bersaglio e le capre montane da abbellimento, scelleratamente introdotti nell’arcipelago e moltiplicatisi oltre ogni limite di tollerabilità, succhia il 55% delle spese. Ma siamo ai dati di Bilancio la parte che, insieme ad altre questioni trattate nel “denso” incontro sarà oggetto della seconda parte del nostro report che proporremo nella edizione di domani, nel quale parleremo di nuovo degli ungulati nocivi, della questione del patrimonio immobiliare, della gestione del personale ed altro.


Tozzi Bilancio

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