Raggiungiamo il Sindaco capoliverese Paolo Ballerini al telefono qualche minuto prima dell'assemblea sull'urbanistica che ha convocato (sull'esito della quale riferiremo nelle prossime edizioni) ne scaturisce una specie di informale intervista. Ballerini all'inizio più che rispondere alle affermazioni di Ruggero Barbetti glissa e fa un po' di ironia sul suo predecessore: "Si è presentato come un due volte ex (Sindaco, Commissario del Parco) che si propone per il futuro, ma che nel futuro dei capoliveresi ci stia il passato non mi pare molto esaltante, vedremo, intanto quello che conta è il presente e noi del presente dobbiamo ragionare" Il presente urgente lo rappresentano le visite effettuate dalle Fiamme Gialle in comune, che si sono ripetute nelle ultime settimane con l'acquisizione in copia originale di una vasta documentazione in relazione alle concessioni dell'ormai noto comma Ter dell'articolo 22 del regolamento edilizio capoliverese, così come fu licenziato dalla precedente amministrazione. "Teoricamente e nell'enunciato una norma che doveva favorire il riordino ambientale - dice Ballerini - con l'accorpamento di alcuni volumi, il loro spostamento rispetto ad aree meno idrogeologicamente compromesse etc. in realtà una specie di passepartout che legittimava operazioni assurde" Facciamo presente a Ballerini che la sua amministrazione ha ereditato e gestito la vigenza di quelle norme. “L’abbiamo modificato in senso più restrittivo (ma sarebbe meglio dire più aderente al diritto urbanistico) quel comma, e per due volte, visto che la prima nuova stesura aveva fatto sorgere delle perplessità nel tecnico comunale – riprende il Sindaco – ma c’è voluto il tempo necessario per orientarci, durante il quale abbiamo fatto pure delle sconcertanti scoperte” Chiediamo un chiarimento sull’ultimo aspetto toccato e Ballerini spiega: “Eravamo convinti che la norma per così dire “sanasse” situazioni verificatesi fino ad una data anteriore all’approvazione del regolamento edilizio (NDR 31.12.2001?), come sarebbe stato logico, in realtà abbiamo scoperto che nella primavera del 2004, a pochi giorni dalle elezioni era stata assunta una deliberazione che, di fatto, rimetteva in gioco qualsiasi “tettoia” autorizzata fino a quella data”. Cerchiamo infine di sapere dall’amministratore capoliverese se egli nutra delle preoccupazioni per come si sta articolando la vicenda ad esempio dopo la convalida da parte della Magistratura del sequestro di un immobile eseguito dalla Guardia di Finanza. “Certo che siamo preoccupati, temiamo che a saldare il conto siano dei cittadini che in buona fede pensavano di cogliere delle opportunità “comprensibili” di loro ci interessa certamente; un po’ meno siamo preoccupati per le sorti dei furbi che da un seme di due riservette da 8 mq ciascuna vorrebbero raccoglierne 136 di villa”.
Paolo Ballerini