Enrico de Nicola, 1° capo provvisorio dello stato italiano si recava al Quirinale (dove aveva deciso di non risiedere) ogni, mattina come tanti altri che andavano al lavoro, in tram. Da qualche parte leggemmo anni fa che un sovrano di Danimarca, ugualmente ogni giorno raggiungeva la sua corte in bicicletta. Non altrettanto austero quanto a mezzi di locomozione si è dimostrato un capo carismatico (in sedicesimo, a misura di coccolo in giù) dei nostri tempi, il “salvatore della patria piaggese” Francesco Denim (l’uomo che non deve chiedere mai) Bosi, che si è guadagnato l’attenzione di Repubblica per una ragione diversa dal passato frequente presenziar marziale e parviloquente alle cerimonie che ce lo conduceva azzimato sugli schermi all’ora di pranzo (o della digestione che era pure peggio). Stavolta il nostro viene chiamato in causa in relazione alla speciale attenzione del generale Speciale per le necessità logistiche e di trasporto eccezionale (via terra e via mare) delle personalità politico-governative d’un tempo, che guarda caso, smessi i galloni e la greca, diventeranno, come oggi annuncia lo Speciale medesimo, i suoi compagni di strada politica. “Le isole – si legge infatti su Repubblica - non sono un'esclusiva di Gasparri. Il senatore Francesco Bosi, sottosegretario alla Difesa, trova più agevole raggiungere l'Elba dal continente con elicottero. E con elicottero o motovedetta farvi ritorno. Antonio D’Alì, sottosegretario al ministero dell'Interno, raggiunge le Egadi dal cielo e dal mare. E non sono trasporti di linea. Anche l'austero Rocco Buttiglione, ministro delle politiche comunitarie, in un paio di occasioni, non disdegna un passaggio sulla terraferma da Ischia e da Capri” Consultando i documenti clickabili dal sito di Repubblica si poteva notare nel dettaglio come il nostro fosse propenso a librarsi nell'aria, pure per recarsi a Montecristo per una "ispezione delle acque del Parco Marino (?) dell'arcipelago toscano" unitamente ad altre 8 persone delle quali solo 3 (di sesso maschile e appartenenti a forze di polizia) si riesce nell'immediato a capire un possibile ruolo correlabile ad una ispezione. Ovviamente Repubblica non si sofferma su altre civiche performance, come il rombare dell’auto blu con lampeggiatore acceso a districarsi nel traffico estivo, immaginiamo sempre per decisive questioni di stato, cosi come sulle fermate trionfali del medesimo veicolo (sempre per questioni di stato) come a dire “io posso”, davanti alla Provincia-Comunità Montana, lato sinistro, ove osano le aquile, in patente ed esibito divieto di sosta. Quelle erano pinzillacchere che potevano al massimo essere notate da noi buzzurri elboti criticoni, e non riguardavano l’oggetto dell’aereo-navale contendere. Ma, tanto per dare esempio di faziosità, se la Defunta Grancassa delle Libertà (una prece) piange, quanto a volanti cadute di stile, l’attuale governo centrosinistrato non ha da scompisciarsi dalle risa, perché se è vero, come nota Repubblica, che l’anno dopo la caduta del berlusca, le trasferte dei “governanti volanti” sono diminuite del 40%, è vero pure che in quel 60% residuale dobbiamo includere delle belle imprese come la mastelliana gita a Monza per il Gran Premio, tanto per dirne una, e l’improvvisa visita alle strutture napoleoniche da parte del Ministro dei beni culturali, giunto a La Pila su un costosissimo enorme coso volante (quello ritrato nella foto) della Marina Militare, proprio nel giorno (ma guarda i casi) in cui la diletta consorte veniva insignita, proprio tra di noi selvaggi insulari, di un premio giornalistico che non citiamo, perché, com’è arcinoto, dopo il Pulitzer è il più prestigioso del pianeta. Come a dire che sarebbe opportuno che maturi e senescenti bambinoni orgogliosi delle loro esclusività (bene, io ho elicottero e te no ..) capissero che non ci guadagnano affatto in immagine ad ostentare privilegi, occorrerebbe fare loro intendere (magari spiegandoglielo con parole semplici) che risulterebbero assai più umani e più simpatici viaggiando il più possibile come chi li elegge, e non a spese extra di chi li elegge, per far loro toccare con mano (si fa per dire) che a trasvolare frequentemente alla barbaccia nostra, provocano un gran giramento di pale (d’elicottero).
Elicottero Rutelli