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A Sciambere delle lamiere e delle targhe

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 16 dicembre 2007

E' da un paio di giorni che ho mente questa lettera ma non riuscivo a decidere se spedirla oppure no. Ho preferito, comunque, aspettare che si raffreddassero un pò le emozioni che in tutti noi hanno suscitato le tragiche morti di Torino. Al di la dei più o meno accorati attestati di solidarietà che hanno ricevuto le famiglie, mi ha colpito il silenzio assordante della mia comunità, quella di Rio Marina. Il mio paese purtroppo è quello che meglio, nella realtà elbana, può comprendere la portata delle tragedie delle morti sul lavoro. La storia delle miniere di Rio è legata a doppio filo con le vite di tutti quegli operai che lavoravano in condizioni disumane e hanno perso la vita "solo" per sfamare le loro famiglie. Qualche giorno fa, sulla stampa on line, il sindaco Bosi affermava che la storia di Rio Marina non sono le lamiere che giacciono a Vigneria. Tale affermazione può trovarmi, almeno in parte, concorde, ma il "tributo umano" che la gente di Rio ha pagato alla miniera, quello si che è la nostra storia. Sicuramente è un passato doloroso che si tenta di dimenticare e mi rincresce vedere che fra le piazzette restaurate e i monumenti di recente costruzione non si sia trovato il tempo e luogo per una targa che ricordasse a noi e alle generazioni future le tragedie che hanno colpito numerose famiglie del nostro paese. Dario Ballini A proposito di lamiere, stendiamo una pietosa lamiera sui giudizi di appartenza ad una storia, emessi con la usuale boriosa sicumera, da chi di quella storia non fa parte in maniera alcuna, e andiamo avanti. Poche parole Dario, hai ragione, ed hai fatto bene a spedirla la tua lettera. Chi ha nutrito la terra, il mare e la miniera con il suo sangue meriterebbe più di ogni altro di essere anche "fisicamente" oggetto di omaggio. Certo però, che un atto di gratitudine ancor maggiore verso chi ha perso la vita lavorando, sarebbe agire (anche localmente si può fare molto) perché non si muoia più di lavoro, perché siano banditi coloro che indegnamente sfruttano chi lavora, coloro che speculano sul dramma di chi va a cercarsi pane da clandestino, coloro che mandano in trincea esseri umani disarmati di attrezzature adatte e preparazione. Rendere la vita dura, meglio impossibile, a costoro, a questi cialtroni, potrebbe valere come la più bella e significativa delle targhe, alla memoria di chi se ne andò ingiustamente spappolato da una mina, crudelmente inghiottito da una frana. grazie per averci scritto.


minerali pirite

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