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Controcopertina: I risultati del progetto Life

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 14 dicembre 2007

Martedì 11 dicembre si è svolta nella Sala auditorium del Centro Congressi De Laugier a Portoferraio la Conferenza finale del Progetto Life Natura del Parco sul tema: “Specie aliene o invasive in sistemi insulari: esperienze di gestione e ripristino ambientale nell’Arcipelago Toscano e in altre isole del Mediterraneo” La conferenza, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, si è aperta con i saluti delle autorità. La Vicepresidente del Parco Briano ha affermato che il progetto LIFE è il più importante svolto dal Parco sul tema della conservazione poiché ha prodotto risultati concreti per il territorio. L’Assessore Marrocco della Provincia di Livorno ha sottolineato come, oltre al lavoro dei tre anni del progetto LIFE appena concluso, anche il riavvio del Piano del Parco, sancito con l’espressione del parere della Comunità del Parco del 6 dicembre scorso, sia un altro evento che va nel senso della conservazione della salvaguardia della biodiversità. Ha annunciato inoltre la presentazione di un nuovo progetto LIFE+ su cui la Provincia ha investito 700.000 Euro insieme al Comune di Campo a quello di Capoliveri e al Parco, per la tutela delle zone dunali nell’ambito dei programmi della difesa delle coste, frutto di una azione positiva e congiunta tra amministrazioni. Il Sindaco di Capraia Della Rosa ha voluto sottolineare come Capraia sia un’isola integra a terra e mare per scelta della popolazione e ha apprezzato le azioni del progetto LIFE che spera riescano a riportare a Capraia il gabbiano corso. L’Assessore Garfagnoli del Comune di Portoferraio ha definito il LIFE un progetto strategico fondamentale per il territorio ai fini della conservazione del patrimonio di biodiversità. Ha espresso la soddisfazione del Comune di Portoferraio per l’avvio di azioni concrete del Parco che avranno ricadute socio economiche sul territorio e ha sottolineato l’importanza anche dell’approvazione del piano del parco. Ha affermato che le polemiche sul Parco dei giorni scorsi debbano essere lasciate indietro di fronte a interventi concreti dell’Ente. Anche sull’AMP ritiene essere un buon punto di partenza il confronto e il dialogo instaurato tra Amministrazioni dell’Arcipelago e Ministero dell’Ambiente. Ha evidenziato comunque la necessità che il Parco faccia il suo mestiere per il bene del territorio affinché ci sia una nuova percezione di esso. Il Dr. Perlatti Funzionario della Regione Toscana che si occupa delle aree protette, ha portato i saluti dell’Assessore Betti. Ha rilevato l’importanza del progetto LIFE che la Regione ha peraltro cofinanziato, auspicando allo stesso tempo un’adozione veloce del Piano del Parco strumento indispensabile per accedere ai fondi strutturali e che avrà bisogno di essere implementato con studi aggiornati, visto che la sua redazione è partita 10 anni fa. Dopo i saluti sono seguiti interventi tecnici che hanno descritto le azioni concrete svolte nell’ambito del progetto LIFE che hanno interessato le isole dell’Arcipelago Toscano: la tutela di alcuni habitat, il monitoraggio delle popolazioni e il successo riproduttivo delle specie di avifauna marina di interesse conservazionistico. I fattori di minaccia, oltre alla presenza umana e al disturbo nautico in prossimità delle zone di riproduzione, sono il ratto nero e i gatti inselvatichiti. Grazie alle azioni del progetto è stata raggiunta l’eradicazione dei ratti da Giannutri e una drastica riduzione degli stessi e dei gatti sull’isola di Pianosa. Il gabbiano reale e in minor misura la cornacchia grigia costituiscono una seria minaccia per la popolazione di gabbiano corso, specie prioritaria per la Direttiva Habitat 92/43 CEE. Oltre alla diminuzione del numero di coppie vi è stata una riduzione del successo riproduttivo causata dalla eccezionale predazione da parte del Falco pellegrino. Non è stata accertata la presenza dell’uccello delle tempeste. Le azioni che hanno dato risultati in campo botanico sono da rilevare a Capraia, dove lo sfalcio di erbe infestanti ha permesso la ripresa degli habitat di pratelli e stagni temporanei, e a Pianosa dove il taglio del Pino d’Aleppo ha favorito la crescita delle macchie a ginepro fenicio. Il confronto ha permesso spunti di riflessione per intraprendere un efficace controllo delle specie aliene. Sono state segnalate le difficoltà a gestire questa problematica per la mancanza di un piano nazionale e per la non adeguatezza dei mezzi economici e normativi “Si è conclusa una iniziativa importante -ha detto il Direttore del Parco Franca Zanichelli -che ha permesso acquisizioni di competenze e conoscenze e svolgimento di azioni concrete da usare e applicare anche su altre aree della U.E.. Il Parco deve farsi carico di conservare le specie protette e per fare questo sono importanti le relazioni positive e di cooperazione tra tutte le amministrazioni di questo territorio.”


martora mardola scura

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