Si arriva nell'aula che conta, tre anni sei mesi e cinque giorni dopo quel 1° Giugno che sconvolse Portoferraio, dopo il martedì "nero" che vide partire sulla motovedetta dei Carabinieri in stato di arresto, il defunto Sindaco portoferraiese, suo figlio il tecnico Nicola Ageno, l'ex tecnico comunale Sandra Maltinti, l'ex assessore Alberto Fratti, gli imprenditori Tiziano Nocentini e Marco Regano, gravati della pesantissima accusa di "associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio". Con i cinque viventi a giudizio, per la meno grave ma parallela vicenda del "Caso Ghiaie", l'ex presidente della Commissione Demanio Annalisa Di Pede, l'ex-Segretaria del Comune Annunziata Fusco gli imprenditori Enrico e Giuseppe Cioni. La complessa vicenda di "Affari e Politica", come fu denominata l'inchiesta istruita dal giudice Mario Pennisi e passata al P.M. Antonio Giaconi, ha iniziato a dipanarsi davanti al tribunale livornese presieduto dal Giudice Vincenzo Martorano. L'udienza, piuttosto tranquilla, di giovedì è stata dedicata alla deposizione di due carabinieri che avevano partecipato alle indagini e del perito che aveva operato nella trascrizione delle numerose intercettazioni telefoniche su cui è probabile si fondi buona parte della strategia dell'accusa. Ma il processo è destinato a salire di tono a partire dalla prossima udienza, fissata per il 15 gennaio, nella quale saranno chiamati a deporre il Capitano dei Carabinieri Salvatore Distefano che fu fortemente impegnato nell'inchiesta, e dei tecnici che hanno vagliato la stesura degli strumenti urbanistici elaborati all'epoca per conto del comune portoferraiese, che furono al centro della vicenda contestata.
Maltinti Pennisi