Anche all’Elba con la nascita del Partito Democratico si sta andando verso il superamento dei suoi “soci fondatori”. D’ora in avanti, pertanto, non si parlerà o scriverà più dei Democratici di Sinistra o della Margherita dell’Isola d’Elba, bensì di un PD vero e proprio, strutturato e articolato in tutte le realtà comunali. D’altra parte le primarie hanno rappresentato un vero cambiamento che nulla ha da che spartire con la paventata “fusione a freddo” fra due gruppi dirigenti. Basti pensare che secondo l’IPSOS il 20% dei voti ottenuti da Veltroni provengono da elettori della Margherita, mentre il 25% dei consensi ottenuti da Letta sono di diessini che rappresentano anche il 24% del corpo elettorale di Rosy Bindi. Il nuovo partito, quindi, si articola oramai nelle sensibilità che i votanti delle primarie hanno riconosciute nei tre candidati. Nella nostra isola il 10% dei partecipanti a quel grande evento del 14 ottobre è rappresentato dai giovani. E’ da loro che il Partito Democratico deve partire per costruire una nuova Elba ed è a loro che deve offrire nuove sedi di partecipazione. Il PD, nelle sue articolazioni politiche e istituzionali, deve impegnarsi per risolvere i problemi di una generazione che per mettere a frutto il proprio bagaglio culturale è costretta all’emigrazione, oppure, che dopo il troppo breve lavoro estivo cade nella lunga e fastidiosa noia invernale. A questi ragazze e ragazze bisogna dare nuove opportunità per vivere felici, soddisfatti e protagonisti sulla loro isola. Questo, a mio avviso, deve essere qui all’Elba l’impegno fondante del Partito Democratico.
bardino francesca davide solforetti