Caro Sergio, mi devi credere, a Roma non c’è stato alcun “combattimento” contro il Ministero, tutt’altro che “cinico” e men che meno “baro”, né si sono intrecciati accordi di basso livello per garantire quello che tu sarcasticamente definisci “un delicato equilibrio fra liberismo ambientale e i giochini di potere”. Più semplicemente si è trattato di una serena e pacata discussione dove i sindaci, tutti i sindaci elbani, hanno presentato la loro proposta sulle aree marine protette, più o meno condivisibile ma certamente il frutto di una lunga e partecipata discussione, e che in sé contiene l’ovvia esigenza di attivare risorse per dotare il Parco di una struttura più idonea e funzionale ai nuovi e impegnativi compiti di gestione che gli sono assegnati. Io stesso, come sai, venuto a conoscenza dei 5 milioni di euro destinati in finanziaria alle nuove AMP, ho chiesto un incontro al Ministro Pecoraro Scanio (già fissato, salvo imprevisti, per il prossimo 18 dicembre) affinché parte di tali risorse vengano investite all’ Elba e più in generale nelle altre isole dell’Arcipelago per la realizzazione dei sistemi di depurazione mancanti. Come correttamente riporta l’intervento di Marino, in cui mi riconosco e che condivido pienamente, il Ministero, tramite il direttore Cosentino, ha preso atto con soddisfazione della volontà unitaria, tutt’altro che scontata, delle amministrazioni pubbliche elbane, riservandosi di esaminare con attenzione la proposta e di esprimere in tempi brevi le opportune valutazioni. Nel frattempo credo che ai Comuni e alla Comunità del Parco nel suo complesso, spetti il compito di accelerare, in accordo con il Parco stesso, l’attuazione del Piano di sviluppo socio-economico, indicandone le priorità e le conseguenti fasi realizzative. Nessuno, infine, ha “sparato”, con intenzioni malevoli e aggressive, contro il Presidente Tozzi. Gli è stato semplicemente chiesto di essere più presente sull’Isola e, allorquando ciò non è possibile, di avvalersi, assegnando anche specifiche deleghe, dei componenti il direttivo, a partire dalla figura del vicepresidente e dalla giunta, così da garantire una continuità operativa ed un rapporto costante con il territorio. E di comunicare più spesso le cose che fa o che intende fare, cosa che non dovrebbe essergli difficile vista la bravura con cui si esprime nello svolgimento della sua professione. Se a richieste così ragionevoli, finalizzate in ogni caso ad una valorizzazione dell’attività del Parco, si risponde con sufficienza, attribuendole non tanto al merito dei ritardi e delle insufficienze da tutti riscontrate ma alla malafede dei sindaci che in questo modo tendono a coprire le loro difficoltà politiche e amministrative, allora non credo si possa andare molto lontano. Spero che Tozzi, uomo intelligente e che quando vuole sa fare e bene “politica”, lo capisca e sappia trarne conclusioni diverse da quelle dichiarate ne giorni scorsi. E spero che anche tu recuperi un po’ più di rispetto per coloro che da anni, con coerenza, si battono e si sono battuti perché il Parco divenga finalmente, ora che ci sono le condizioni, ciò che da sempre abbiamo voluto che fosse: una grande opportunità di crescita e di valorizzazione del nostro territorio. Parlare a sproposito di “inciuci” o di “poterucoli” non solo è fuorviante ma rischia di essere qualcosa di peggio, è smarrire il senso vero delle cose. Danilo Alessi - Con immutata amicizia. Caro Danilo Vedrò di risponderti in maniera molto schematica: quanto all'incontro - continua a risultarmi che il Ministero abbia giudicato peggiorativa la proposta presentata rispetto a quella del luglio, - continua a risultarmi che c'è la concreta possibilità che l'area marina protetta si faccia senza l'Elba (ma lo si è letto solo su Elbareport), - quanta soddisfazione c'era nel ministero lo verificheremo quando vedremo la loro contropoposta (annunciata). quanto ai poterucoli: - Continua a risultarmi che il P.I. D'Errico occupi contemporaneamente (e a mio parere illegittimamente) sia un seggio nel direttivo del Parco sia la Presidenza della Comunità del Parco, - Continua a risultarmi non essere sanato il vulnus allo spirito della legge con l'assenza all'interno del direttivo del Parco di un rappresentante del centro-destra. quanto al rispetto Devo a malincuore ma necessariamente inserire dei giudizi personali ai quali mi tiri per la collottola in particolare con il discorso del rispetto (poichè il rispetto è soggettivo e bisogna guadagnarselo) Non mi pare che la Vicepresidente del Parco possa vantare particolari meriti in quel lungo processo che ha portato alla istituzione del Parco non mi pare di averle visto subire i violenti attacchi che tu (con qualche altro) hai dovuto patire, quanto a D'Errico mi pare di averlo visto più volte attivo sì ma sul fronte del "parco minimale". Nutro forti riserve sull'adeguatezza al ruolo della Vicepresidente del Parco, maturate in particolare su due vicende: - quella della sua elezione a Vicepresidente ad opera dello strano schieramento verde-ministeriale-extraelbano che tu mi assicurasti non essere farina del tuo sacco (ed io ci credo) però farina di qualche sacco fu (capitolo inciuci) - quella del Margidore per il tipo di rapporto che tenne con l'informazione (di cui faccio parte) e con Legambiente (di cui faccio parte) Parimenti non mi pare grandissimi meriti possa vantare chi ha presieduto un'Ente come la Comunità del Parco, a cui la legge fornisce grandi poteri soprattutto propositivi e che oltre agli atti dovuti ha fatto assolutamente niente. Ciò premesso anche io farei voti che si assegnassero, da parte ddel Presidente Tozzi delle deleghe, ma, visto che il Presepe si fa coi pastori che ci s'hanno, non m'attenderei che da questo atto il Parco rifiorisse per incanto, e sarei per suggerire un'estrema prudenza sull'individuarne i destinatari con particolare riguardo a quella del mare (A.M.P.) che come direbbe l'Antonini è "la balia" il vero oggetto del contendere di cui non si parla. un abbraccio
tramonto