Vorrei puntualizzare alcune cose in relazione alla vicenda AMP e Parco. La riunione romana del 29 novembre ha rappresentato un importante passaggio da tempo previsto e da tempo preparato dai comuni dell'isola d'Elba e delle altre isole del Parco Nazionale. Tale preparazione ha comportato un lavoro lungo ed articolato durante il quale le amministrazioni locali hanno promosso incontri pubblici, coinvolto istituzioni e organizzazioni scientifiche e universitarie e hanno utilizzato, in maniera continua e proficua, forse per la prima volta, uno degli organi dell'Ente Parco, previsti dalla legge quadro sulle aree protette, che è la Comunità del Parco, sede naturale delle proposte, delle analisi, dei suggerimenti dei pareri, del governo delle questioni socio-economiche inerenti il territorio. In tal senso bisogna riconoscere l'impegno e l'ottimo lavoro che la Comunità e il suo presidente hanno fatto. Da qui scaturisce una proposta normativa che propone modifiche sulla regolamentazione dell'AMP al Ministero, in alcuni casi di poco conto e già ampiamente attuate in altre aree marine, in altri casi più sostanziali; su queste ultime il ministero farà le sue osservazioni dalle quali potranno discendere le decisioni dei comuni. Durante la riunione a Roma in prima battuta è stata esaminata la proposta del comune di Giglio Isola. Il consiglio comunale del Giglio ha approvato l'ipotesi di zonizzazione e di regolamentazione e l'ha proposta al Ministero; ha fatto un tratto di strada in più rispetto all'Elba, ma non è avanti anni luce, e non credo si possa parlare di doppia velocità. L'Elba con otto comuni e con una serie di problematiche legate alla dimensione del territorio e dei problemi socio-economici connessi, ha bisogno, sopratutto in relazione alla zonizzazione, di fare qualche passaggio in più con il Ministero per capire se, su quel sistema delle regole proposto, è possibile avere delle certezze. La posizione del Ministero, nella persona del Direttore Generale, Aldo Cosentino, è stata molto chiara e credo condivisibile. Egli ha affermato che "senza il consenso del territorio non si va da nessuna parte", "è indispensabile il consenso dei comuni", "il provvedimento va preso di comune accordo anche con la Regione Toscana" , ecc. Ha apprezzato la proposta Elbana resa in forma articolata e accompagnata da un documento esplicativo e si è impegnato, con lo staff tecnico che segue la procedura, a darne una valutazione e rispondere così alle istanze delle comunità insulari. Quindi nessuno stop imposto dai comuni e subìto dal Ministero, al contrario un concreto e positivo passo in avanti. In relazione alla modifica dei perimetri del Parco a terra, cosa richiesta nel documento, il Dr. Cosentino ha rinnovato la disponibilità del Ministero alla revisione (cosa già fatta e che si sta facendo ora per altri parchi) e ha ricordato che l'iter deve essere avviato dalla Comunità del Parco. Sarà dunque essa, sentiti i comuni, a presentare una proposta di modifica dei perimetri, da trasmettere al Parco e poi al Ministero. Questa secondo me è una operazione che possiamo iniziare subito, sulla quale qualcuno ha già lavorato e che, nel mantenimento dell'attuale superficie di area protetta, può consentirci di inserire zone di pregio ambientale che sono rimaste escluse. Concludo con la polemica sviluppatasi a latere sul Parco e tra il presidente ed alcuni sindaci. Inutile rifare la storia del Parco, storia articolata e fatta di qualche successo e di moltissime sconfitte per le nostre isole. Oggi dobbiamo tutti insieme dare delle risposte nelle cose concrete, nei fatti, dimostrare che il Parco non è carrozzone che non riesce a muoversi perchè non vi sono risorse o perchè ha altri problemi. Il ruolo del Presidente è ovviamente fondamentale, e noi in questo abbiamo una persona che conosce le questioni delle dinamiche ambientali, e non è di poco conto. Ma altrettanto fondamentali sono i rapporti che si instaurano con le istituzioni locali, con la gente, e con la percezione che il territorio ha di questo nostro parco. Dalle sensazioni e dalla percezione della gente e dei cittadini si giunge all'incremento della sensibilità ambientale, all'aumento del senso civico, all'accettazione dei vincoli perchè ci fanno vivere e meglio ed aumentare la nostra qualità della vita. Le percezioni e le sensazioni della gente e delle istituzioni sono strategiche e fondamentali. Nessuno di noi, quando è chiamato ad una responsabilità pubblica è solo tecnico, è sempre e soprattutto politico, facciamo politica sempre ogni volta che esprimiamo un giudizio ed una valutazione sui problemi che ci riguardano. E questo fare politico deve essere inteso nel senso alto del termine; la politica riguarda il comportamento della società (mentre l'etica quello del singolo); come dice Aristotele "l'uomo è per natura un animale politico" che per natura è legato ad una vita comunitaria nella forma tipica della vita sociale (polis). Il parco in tutti questi anni ha fatto poco, oggi aspettiamo il cambio di marcia, se questo non viene saremo tutti dei perdenti e prima di tutto coloro che si sono spesi e si sono battuti per esso. Ne consegue che è logico e necessario organizzarsi da parte di tutti per cambiare marcia.
marino garfagnoli