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Controcopertina: L'incontro di Roma sulle AMP sullo "stato dell'arte" di D'Errico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 01 dicembre 2007

Con la presente, al fine di fornire una corretta informazione al territorio, comunico che si è svolta ieri 29/11/2007, l’attesa riunione finalizzata a fare il punto sullo stato dell’arte rispetto all’istituzione delle aree marine protette per l’Isola d’Elba ed il Giglio. Erano tutti invitati, l’Ente Parco nella sua qualità di coordinatore, la Regione Toscana, le Province di Livorno e Grosseto, la Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano, i Comuni dell’Arcipelago compresi quelli del Giglio e di Capraia. La riunione ha visto la presenza dei rappresentanti di tutti gli Enti sopra citati, ad eccezione dei Comuni di Campo nell’Elba e Rio nell’Elba, impossibilitati a partecipare, ma che tuttavia hanno delegato a rappresentarli il sottoscritto Presidente della Comunità del Parco. Pertanto la riunione si è svolta al completo, con la più ampia e massima partecipazione possibile. Sono state affrontate per prime le tematiche relative all’Isola del Giglio, poiché in quel Comune le procedure per l’istituzione dell’Area Marina Protetta sono già in fase avanzata, potendo contare su una proposta di regolamentazione e di zonazione già approvata dal Consiglio Comunale, e per l’Isola di Capraia, che tramite il vice Sindaco Luigi Romano ha richiesto una modifica della zonazione a mare, che il Ministero ha manifestato di voler valutare positivamente. Nella fase successiva è stata affrontata la tematica dall’Isola d’Elba, ed a tal fine il sottoscritto, ha esposto i contenuti di un documento riassuntivo di quanto emerso in fase di discussione sul territorio sul delicato tema delle Aree Marine Protette, consegnato formalmente al Ministero dell’Ambiente. Detto documento redatto con il contributo dei Sindaci dell’Isola d’Elba e del Presidente della Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano, e dagli stessi condiviso, precisa i contenuti del dibattito che si è sviluppato nel territorio sul tema, ed il rappresentante del Ministero dell’Ambiente, Direttore Generale per la protezione della natura, dott. Aldo Cosentino, che presiedeva l’incontro, apprezzando il percorso seguito, si è riservato di far seguire un’istruttoria tecnica al termine della quale farà conoscere i propri orientamenti sui quesiti posti dalla Comunità, orientamenti che determineranno il prosieguo della discussione sul tema. Il documento consegnato ufficialmente al Ministero, viene allegato alla presente per la più ampia diffusione possibile, al fine di favorire una corretta informazione alle popolazioni. Il Presidente della Comunità del Parco Pietro Paolo D’Errico IL DOCUMENTO PORTATO IN DISCUSSIONE NELL'INCONTRO CON IL MINISTERO Con la presente per portare a conoscenza di quanto emerso in sede di discussione nelle varie riunioni dell’assemblea della Comunità del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ed all’ulteriore riflessione avvenuta in data odierna tra i rappresentanti dei Comuni dell’Isola d’Elba, Sindaci o loro delegati, è stato redatto il presente documento relativo all’istituzione dell’A.M.P. In seguito all’ampio dibattito che si è sviluppato sul tema, dibattito ancora in corso, la convergenza è avvenuta sul principio che l’istituzione dell’area marina protetta è necessaria e che dovrà essere elemento di valorizzazione e qualificazione delle attività socio-economiche, convenendo che la fissazione dei vincoli debba essere concordata ed accettata pienamente dalle singole istituzioni locali. Poche regole, improntate alla chiarezza e semplicità, e controlli adeguati. Deve essere pertanto modificato il modello attuale delle regole, semplificandolo, prendendo come riferimento per esempio la riserva marina “dello Scoglietto”, ormai in vita dall’anno 1971, le cui regole di tutela sono in genere rispettate dai residenti e dai numerosi turisti che frequentano l’Isola: tale modello potrebbe essere attuato con successo anche in altre zone dell’Isola d’Elba. Per raggiungere lo scopo di una semplificazione del modello, la Comunità del Parco, nel corso di varie riunioni ed incontri sul tema, ha elaborato un sistema di regole comuni per l’Isola d’Elba, in larghissima parte condivise anche dalle popolazioni locali, che allegate alla presente, costituiscono sicuramente un contributo importante alla discussione. Per ciò che attiene l’elaborato grafico delle zonazioni, allo stato attuale esso rappresenta ancora un documento preliminare, una “proposta aperta”, suscettibile anche di ampie modifiche, comunque utile ad avviare il confronto tra ogni singola amministrazione comunale e la segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente, secondo le procedure previste dalle leggi vigenti, ed in modo da favorire il raggiungimento di obiettivi che siano largamente condivisi e quindi compresi e sostenuti dalle comunità locali. Nel merito della proposta relativa all’istituzione di una zona dalle caratteristiche sperimentali denominata “D”, sono emersi due orientamenti: 1. il primo prevede che detta zona non sia istituita ma comunque venga emanata una regola che impedisca la pesca a strascico ed a circuizione fino ad una distanza dalla costa non inferiore a 3 miglia, e che detta distanza sia resa indipendente dalla profondità del tratto di mare interessato. Tale regola di semplice attuazione aiuterebbe molto la tutela del sistema marino, limiterebbe la possibilità di errori da parte degli operatori e renderebbe più snello e sicuro il sistema dei controlli. 2. il secondo consiste nel fatto che le Amministrazioni Comunali si riservano di valutarne ulteriormente l’efficacia alla luce del confronto che si svilupperà, magari definendo provvisoriamente una zona D sperimentale con conseguente regolamento che preveda norme condivise per l’esercizio delle competenze (ad esempio per quanto riguarda le operazioni di ripascimento delle spiagge ed i poteri sulla fascia demaniale costiera), sia un termine temporale di sperimentazione dell’area, per comprenderne meglio effetti e ricadute. E’ questo il caso della proposta del Comune di Portoferraio. Si è infine concordato di procedere, pur con le dovute differenziazioni relativi a sistemi ambientali e socio economici diversi, a caratterizzare nel prosieguo della discussione, forme omogenee di regole per l’intero Arcipelago, e quindi anche per le isole di Capraia, Pianosa, Montecristo, Giannutri, ecc. Le istituzioni locali con la bozza di proposta formulata ritengono di aver individuato un meccanismo di tutela che non interferisce né con le attività produttive né con le tradizioni e gli usi e costumi locali, e considerato il principio di reciproca coerenza che dovrebbe caratterizzare un possibile accordo, ritiene che: · la gestione delle aree marine protette sia improntata a forme concrete e snelle, e preveda un ruolo attivo da parte degli enti locali · sia necessario accompagnare l’istituzione delle aree marine protette con il finanziamento di un progetto di riqualificazione e tutela ambientale, finalizzato da un lato allo sviluppo di un efficiente sistema di trattamento delle acque reflue, per garantire al massimo la protezione del mare, e dall’altro a garantirsi dalla pesca antistrascico attraverso l’istallazione di adeguate barriere · sia imprescindibile dichiarare anticipatamente gli obiettivi che si intendono raggiungere tramite l’istituzione delle AMP, obiettivi chiari e facilmente riscontrabili, e rendere noti i tempi entro i quali ottenerli, in modo che attraverso verifiche programmate sui risultati, sia possibile un riscontro delle scelte effettuate che consentano, ove necessario, di apportare le dovute correzioni senza tentennamenti o lungaggini · si debbano contestualmente attivare procedure adeguate al fine di elaborare una nuova perimetrazione del parco “a terra” per correggerne gli errori originari In ultimo occorre dire che fra le istituzioni e le popolazioni dell’Isola d’Elba è diffusa la sensazione che ad oggi il Parco, a cui è affidato il compito di svolgere un ruolo strategico nella valorizzazione e nella tutela dell’ambiente, anche marino, non sia in grado di sostenere la gestione dell’istituenda AMP per le difficoltà che sta vivendo in particolare dal punto di vista economico ed organizzativo. Per questo è necessario aprire immediatamente un serio livello di confronto istituzionale, che consenta all’Ente Parco di sviluppare la sua capacità progettuale e favorire un suo forte e significativo rilancio di iniziativa nell’ambito di tutto l’Arcipelago Toscano. Portoferraio lì 27/11/2007 Il Presidente - Pietro Paolo D’Errico


Pianosa Montecristo

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