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A Sciambere dei marmittoni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 30 novembre 2007

Un giorno s'alza col culo di traverso e liquida un partito, monta sul predellino in mezzo a milanesi osannanti e dice che n'ha fondato un'altro, e se vogliono quegli ectoplasmi dei suoi alleati, responsabili unici delle sconfitte, possono anche iscriversi basta che non rompano i coglioni, non ha ancora chiaro come chiamarlo e indice un referendum su come si dovrà chiamare, il giorno dopo "contrordine compagni", dice che si presidenzializza un po' di più ma continua a essersi proporzionalizzato e che il partito che aveva liquidato lo risostanzia, ma il giorno dopo del giorno dopo "controcontrordine compagni" riliquida il partito risostanziato dice che lui è stato maanchista da ben prima di Veltroni prima di essere operaio e anche donna. Quelli che ci fanno più pena sono i collaboratori i bardi gli esegeti i servi i valletti i lacché e giù giù fino agli scendiletto di questo imprevedibile torzolo, che cercano di eseguire gli ordini contraddittori e ci ricordano quei marmittoni alle prime marce che i caporali istruttori sadici continuano a tormentare con dei "fianco dest" "fianco Sinist" e soprattutto con dei dietro front continuati finché qualcuno inciampa e casca o qualcun'altro sbaglia fianco e se ne va per i cazzi suoi. E quelli che resistono sperano solo che finisca presto ed in cuor loro pensano: "Cosa non si fa per un po' di rancio"


marcia epoca

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