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Controcopertina: Le precisazioni del progettista degli interventi sui fossi campesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 20 novembre 2007

Scrivo queste righe di chiarimento in qualità di progettista degli interventi sui fossi Pila Galea e Filetto nel comune di Campo nell’Elba dopo avere assistito in paziente silenzio ai pesanti giudizi e alla diffusione di informazioni fuorvianti sulle previsioni di intervento per la messa in sicurezza. Anzitutto devo rimarcare che, almeno fino allo scorso 24 ottobre, non sono stato contattato in alcuna occasione né da comitati né da tecnici per ottenere chiarimenti, valutazioni e/o possibilità di modificare localmente gli interventi previsti, pur avendo dato la mia disponibilità, con tanto di recapito telefonico e di ufficio, nel corso degli incontri pubblici cui ho partecipato nell’ottobre 2006. Ma su questo punto, avendo già ricevuto le personali scuse di uno dei tecnici consulenti del comitato, relative esclusivamente alle modalità di procedere nei riguardi del sottoscritto, ferme restando alcune critiche al progetto, non ho alcunché da precisare, se non il fatto che l’avere visionato versioni non aggiornate del progetto, ha portato ad evidenziare inesattezze in realtà già superate. Di tanto in tanto singoli proprietari, soprattutto delle aree a valle della provinciale, mi hanno fatto notare di non essere in accordo con gli interventi e mi hanno richiesto variazioni al progetto che il sottoscritto stava da tempo valutando, anche se l’aderenza alle normative e alle previsioni di bacino rende complesse soluzioni alternative, che comunque verranno valutate. Devo invece sottolineare una palese errata informazione circa le valutazioni economiche sugli interventi in oggetto, che è doveroso chiarire, soprattutto nel rispetto della buona fede dei cittadini. Si è scritto da più parti che, secondo il mio progetto, sarebbero necessari 18 milioni di Euro. In realtà non c’è nessun progetto da 18 milioni di Euro (prima informazione sbagliata); esistono invece alcune schede per la richiesta di finanziamenti per le sistemazioni, di tre bacini del Comune di Campo; la scheda relativa agli interventi che si discutono in questi giorni, peraltro redatta dal sottoscritto nel maggio del 2003 in assenza di rilievi e dati più precisi, nell’immediato post-alluvione, prevedeva una somma di € 9.059.520,00 (V. Allegato A della D. G. R. T, n. 830/2004, che ha recepito questo importo) mentre era già finanziata la somma di € 1.450.000,00 per la realizzazione di altri interventi sullo stesso bacino (fossi Pila e Galea), ma di carattere prevalentemente stradale e strutturale (n. 2 attraversamenti, una rotonda con rampe di accesso all’aeroporto in corrispondenza dell’ingresso alla zona aeroportuale). I restanti fondi competenti al Comune di Campo nell’Elba, peraltro ad oggi non finanziati, erano per lavori sui fossi Bovalico (€ 1.468.500), Formicaio e fosso degli Alzi (€ 5.054.975). Peraltro devo evidenziare che, dei 9.059.520 Euro di cui sopra, sono già stati spesi € 170'989.76, per sistemazioni immediatamente dopo l’alluvione (zona della foce in sinistra idraulica), a fronte di una previsione di € 317.380,71, con un consistente risparmio realizzato in fase esecutiva di circa il 45% rispetto alla disponibilità iniziale, attraverso l’affinamento dei progetti e delle variazioni introdotte durante lo svolgimento dei lavori, proprio da parte del sottoscritto! Inoltre, sempre in prima analisi, nella compilazione della scheda per la richiesta di finanziamenti si erano previsti due impianti idrovori per la somma complessiva di € 1.680.000,00, per lo scolo delle acque basse, soluzione che poi, in sede di ridefinizione degli interventi, è stata scartata (guarda caso, dal sottoscritto, in pieno accordo con gli enti competenti in materia) per l’impatto ambientale che ne deriverebbe (rumorosità, strutture per l’intercettazione, ecc.), e per gli elevati costi di installazione e gestione degli impianti; infine, nel quadro generale iniziale erano previste (e sono confermate anche se non ancora finanziate) opere da realizzare nelle zone alte dei bacini per limitare il trasporto di materiale solido, piante ecc. verso valle, lasciando passare la parte fine per il ripascimento del litorale (per la somma complessiva di circa € 1.291.000), interventi di pulizia del reticolo e manutenzione straordinaria (per circa € 114.000) ed interventi di competenza di altre amministrazioni (quali, ad esempio, il ponte della S. P. n. 30 sul fosso della Galea in loc. la Foce, cui venivano destinati € 140.000, successivamente rivalutati dalla provincia per adeguare il ponte, oltre che idraulicamente, anche dal punto di vista stradale). Inoltre nella scheda relativa a questo sistema era contenuta la previsione di ripristinare l’antico tracciato del fosso a valle della S. P. n. 30, fatto che poi, tanto l’amministrazione che il sottoscritto hanno richiesto di modificare, proprio per limitare le conseguenze per privati e attività. In sostanza per gli interventi di natura strettamente idraulica (quelli cui si riferisce la nota proposta di variante) la somma prevista non era di 18 milioni di Euro ma di circa 5.500.000; e i progetti già ultimati hanno già messo in luce la possibilità di risparmi, che sono stati puntualmente realizzati. Questi sono dati ufficiali, riscontrabili nelle schede depositate, trasmesse in Regione e poste alla base di delibere della giunta Regionale e, quindi, riscontrabili e incontrovertibili; e chi ha informato in maniera errata, fornendo cifre gonfiate se ne dovrà assumere la responsabilità, dato che questa informazione ha chiaramente leso sia la dignità professionale che l’operato del sottoscritto oltre a quello dell’Amministrazione Comunale; ma, cosa ancor più grave, ha preso in giro la buona fede della maggior parte dei cittadini. Voglio anche precisare che è stato grazie e sulla base degli elaborati che ho citato prima (le schede di richiesta del maggio 2003), redatti dal sottoscritto, che Stato e Regione Toscana hanno concesso i finanziamenti ad oggi disponibili per le sistemazioni che consentono la messa in sicurezza effettiva, di cui poi sono stato incaricato. Riguardo poi alla quantificazione dei costi evidenziati nella proposta di variante le analisi che ho potuto consultare sono di carattere speditivo e, torno a ripetere, non mettono in conto interventi ritenuti inutili o addirittura dannosi, previsti invece nel progetto approvato da tutti gli enti competenti in materia. Quindi, al di là delle diverse impostazioni per la risoluzione dei problemi, di tutto si può parlare meno che di sperpero di svariati milioni di risorse pubbliche. Concludo questo mio intervento chiarendo che l’Amministrazione Comunale mi ha sempre dato mandato (peraltro confermato in una lettera inviatami lo scorso 17 novembre) di operare cercando, per quanto possibile, di raggiungere gli obiettivi di messa in sicurezza arrecando il minore disagio possibile per i cittadini che sono interessati direttamente da interventi che, anche a giudizio del sottoscritto, possono essere percepiti come eccessivi ma NON per carenze od errori progettuali, quanto per necessità di aderenza a normative ed organi che, su queste tematiche, sono molto rigorosi e severi. Per questo ho sempre manifestato disponibilità a chiarimenti ed eventuali modifiche progettuali, ma nell’ambito di rispetto delle normative stesse e del raggiungimento degli obiettivi della Amministrazione, cui devo rendere conto. Peraltro diverse soluzioni simili a quelle previste nella cosiddetta proposta di variante erano già state analizzate in fase di redazione del progetto nell’ambito di incontri informali presso le competenti autorità e scartati, proprio perché ritenuti non idonei. Inutile, quindi, riproporli. Riguardo ad altre situazioni, invece, indipendentemente e prima dei fatti di questi giorni, erano allo studio variazioni volte alla limitazione dei disagi che, quando si fanno interventi di questo tipo, inevitabilmente vengono arrecati. Personalmente resto dell’opinione che la messa in sicurezza dovrebbe avvenire secondo criteri diversi, con riferimento, ad esempio, ad eventi meno gravosi del cosiddetto “duecentennale”, che spesso portano a dimensionamenti delle opere difficilmente comprensibili e penalizzanti per il territorio e per i cittadini, e condividevo in pieno quanto diverse persone asserivano negli incontri pubblici cui ho partecipato, proprio a Campo per questi progetti, nell’ottobre 2006: la necessità di manutenzioni adeguate, che renderebbero, comunque, i nostri fossi molto più sicuri. Ma in questo senso non ci sono investimenti e chi sarebbe preposto per queste attività si trova nell’oggettiva impossibilità di operare per la mancanza di risorse. Ed è proprio in quest’ottica che mi sono reso disponibile al confronto con un rappresentante del comitato di cittadini per analizzarne le proposte valutando le possibili variazioni da introdurre nel progetto (approvato peraltro da tutti gli enti competenti in materia), proprio allo scopo di limitare, nei limiti consentiti, i disagi che possono derivare dalla realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio. E sarà in questo senso e, soprattutto, nei limiti ed osservanza delle normative vigenti, e indipendentemente da interessi di qualsiasi tipo che, come sempre, su mandato dell’Amministrazione Comunale, verificherò le possibili modifiche del progetto, pur potendo già allo stato attuale contare su un progetto approvato da tutti gli enti competenti in materia; in questo senso, i lavori che verranno iniziati prossimamente non pregiudicano in alcun modo l’adozione delle eventuali modifiche da introdurre in corso d’opera.


alluvione settembre 2002 2

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