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Rifondazione: Peria non toglierà le barriere antiterrorismo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 20 novembre 2007

Le proteste dei cittadini e l'azione politica di Rifondazione avevano fatto sbilanciare il Sindaco Peria più volte in passato nell'assumere impegni per la rimozione delle barriere antiterrorismo piazzate in piena città. Ricordiamo gli impegni assunti in Consiglio comunale (era l'agosto del 2006) o in pubbliche dichiarazioni (era ormai un anno fa). Liberi dalla nostra ingombrante presenza, Peria e il Partito Democratico (senza che le altre forze della maggioranza abbiano fiatato) gettano la maschera: le barriere resteranno dove sono. Nell'ultima seduta del Consiglio comunale l'affermazione è stata perentoria. Scuse, contro scuse e tecnicismi. Tavoli tecnici e prospettive strategiche, il solito armamentario dialettico per giustificarsi di scelte gravissime, il solito stile Peria. Ma le bugie hanno le gambe corte, pertanto la Giunta ha dovuto mascherarsi dietro la più pesante delle argomentazioni: le barriere resteranno, inutile toglierle ora, il radioso futuro dell'approdo delle navi da crociera è al Grigolo. Basterà spostare tre o quattro palazzi, proporre un tavolo di concertazione per modificare la rosa dei venti ed il gioco è fatto. Anche su questa vicenda, assai importante per i portoferraiesi (anche sotto l'aspetto economico), la maggioranza “abusiva” nata dopo la cacciata del PRC non riesce, o forse non vuole, farsi interprete della città e dei suoi reali bisogni. Le barriere causano un danno d'immagine ed economico notevole. Le soluzioni alternative sono semplicissime e sono state più volte indicate. Forse non tutti sanno che se le barriere non vengono spostate è solo per le difficoltà che l'Autorità portuale avrebbe nel giustificare di aver fatto una scelta così sbagliata e onerosa (negli altri pontili sarebbero bastati pochi metri di cancellata per un risultato identico o migliore). Il Sindaco e la sua maggioranza nell'ultimo consiglio comunale ci hanno detto chiaramente di aver scelto gli interessi dell'Autorità portuale rispetto a quelli della loro città. Decisione che Rifondazione comunista giudica gravissima.


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