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Rifiuti: Dal Comune di Rio Marina un attacco frontale all'ESA

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 17 novembre 2007

Come previsto nei mesi scorsi, quando l’Amministrazione comunale di Rio Marina ha sollevato il problema in perfetta solitudine, si prospetta purtroppo un nuovo grave aumento delle tariffe per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Un aumento che i comuni subiranno, che dovranno per legge riversare sui cittadini, e che dipende dalle carenze gestionali in materia di raccolta differenziata, per la quale l’Elba è “maglia nera” della Toscana. Ci troviamo di fronte a un trend letteralmente insostenibile, per i cittadini e le imprese di questo territorio, giustamente esasperati per dei rincari folli, e oltretutto ingiustificati da un servizio giudicato gravemente carente, come risulta dalle stesse indagini sulla soddisfazione degli utenti. Questa Amministrazione aspetta da anni, dal gestore, una proposta seria sulla differenziata. Non solo: nel corso della scorsa estate ha più volte contestato ad Esa il mancato svuotamento delle campane della differenziata, ferma per diversi giorni nel periodo di maggior presenza turistica. I bidoni traboccanti di rifiuti determinano - come tutti possono comprendere - un danno enorme in questo senso, oltre che il più potente disincentivo ai cittadini dall’eseguire una corretta differenziazione dei rifiuti. L’impianto del Buraccio risulta in parte bloccato, come parzialmente bloccato è l’impiego dei 6 milioni di euro a disposizione della Provincia e provenienti dal fondo per le isole minori. Inoltre non si è ancora dato corso agli accordi raggiunti in sede di conferenza dei sindaci sui rifiuti qui a Rio Marina, e la revisione del consiglio d’amministrazione della società è stata giocata tutta all’interno di logiche partitiche. In queste condizioni, in cui sono evidenti le responsabilità gestionali di Esa, e l’insufficiente ruolo di controllo e impulso della Provincia, risulta francamente inaccettabile che si adducano giustificazioni di comodo - come quella sulla discarica di Literno, il cui uso i comuni hanno già concesso all’azienda - ed è invece sempre più urgente dare corso a iniziative in grado di superare una situazione non più tollerabile.


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