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A Sciambere nero

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 novembre 2007

Con il rischio di apparire cinici dobbiamo dirlo che ogni volta che sentiamo il Paese intero che esprime il suo cordoglio, amplificato tra uno stacco pubblicitario e l'altro per una, per quanto atroce, disgrazia, per una singola vita spezzata ingiustamente, ci vengono in mente due versi di Fabrizio De André che riteniamo densi di verità: "Guardate la fine di quel Nazzareno - e un ladro non muore di meno" Sul Golgota rappresentanto da De André c'è chi riflette sul fatto che il mascalzone giustiziato non muoia di meno del Cristo sacrificato. Ed è vero, nessuno muore di meno di un altro. Non muore di meno di uno sventurato giovane centrato da una ingiustificata pallottola un operaio, magari pure più giovane che vola da un impalcatura dove magari è salito senza le necessarie protezioni, magari senza la necessaria esperienza, magari al nero, magari da sfruttato (parola decisamente troppo poco veltroniana per essere a la page), magari lontano dai suoi affetti e dal suo paese, magari non dopo aver passato la sua ultima notte in discoteca, ma reduce da una nottata a battere i denti coperto distracci e cartoni in una baracca lurida e magari finisce in maniera anticipata e atroce una vita di merda. No un ladro, un operaio non muore di meno, e muore spesso, quattro volte il giorno muore, e caro e grazia si rimedia un titolo su un giornale se sarà citato in dieci secondi di TG per quel suo crepare. WSoprattutto per vendicare la sua morte non scenderanno in piazza migliaia di teste di cazzo, delinquenti tollerati ed ingrassati dal sistema, dai signori del calcio, dai fabbricatori di una società dell'apparire tutta "scena" e senza valori, infarciti di sogni di vita facile e di TV spazzatura piena di culi all'aria e di omicidi amerikani, stronzi violenti ed ignoranti, allattati e e cresciuti come perfetti consumatori coprofaghi da onnipotenti stronzi vanagloriosi e ignoranti di successo, da "cretini di genio" che sono riusciti a a farli ragionare per slogan come e peggio di Pol Pot. Con che muso si presentano ora a indignarsi per le teste sfasciate dei poliziotti e dei carabinieri, coloro che davano in pasto come Cesari e come Satrapi al lumpenproletariat di questi ultimi trenta anni le ribollite gladiatorie calcistiche, coloro che facevano degli ultras serbatoi elettorali? No un operaio non muore di meno, e con lui non muore di meno un paese dove si vendono più giornali sportivi che "normali", non muore di meno un posto dove il gossip sui vip (pettegolezzi sugli stronzi rende meglio l'idea) diventa rubrica fissa di uno o più telegiornali, dove il voyeurismo del delitto impazza, dove un fotografo di stronzi piomba in cerca di personaggi nel paese della donna macellata, non muore di meno il paese dove gli avanzi di galera (e i futuri avanzi di galera) fanno gli ospiti d'onore ai premi, dove essere un avanzo di galera o un mancato (graziato, miracolato?) avanzo di galera "fa curriculum". Non muore di meno ed abbiamo paura sia già un po' morto.


Vetro Rotto

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