Nei giorni scorsi il Sindaco ha chiesto la mia disponibilità a divenire assessore nella Giunta di Portoferraio. Gli sono grato per la fiducia che così mi ha manifestato, e per la stima che mi ha testimoniato. Al tempo stesso la proposta mi ha rappresentato la diversa prospettiva politica nella quale Roberto e io ci muoviamo, o meglio si muovono le forze politiche che sostengono la Giunta e le altre che –pur partecipando alla stessa maggioranza– vivono come drammatica la situazione presente. E’ mia convinzione che gli elettori che hanno affidato a “Portoferraio domani” il governo della nostra città abbiano scelto con convinzione una coalizione certo complessa, ma sapendo che era l’unica capace di garantire un cambiamento di metodo amministrativo, di stile comportamentale, di senso della legalità. Roberto Peria, insomma, è sindaco perché per ha ricevuto i voti tanto di coloro che sono rappresentati in consiglio dai nove consiglieri oggi riconducibili al Partito Democratico, quanto di coloro che oggi sono rappresentati dai quattro consiglieri riferibili al nuovo Soggetto Politico della Sinistra (Verdi, PdCI, SD, PRC), e di coloro che si riconoscono nel consigliere de “L’Isola, la Città”. Senza una qualsiasi di queste tre componenti questa Amministrazione non esisterebbe, e a mio modo di vedere non esiste. Da quando si è aperta la fase critica della vita dell’attuale Giunta ho personalmente assicurato il mio leale apporto, come altri colleghi di Maggioranza, in attesa che tale fase giungesse a una ricomposizione della solidarietà delle Forze politiche nella realizzazione del programma concordato. Ma appunto in attesa di una ripresa del cammino per come questo era cominciato, in rappresentanza di tutti i cittadini che avevano a “Portoferraio domani” affidato il proprio voto. Per tale motivo ho declinato l’invito del Sindaco a “sostituire” l’assessore designato dal PRC, e mi spiacerebbe se il Sindaco e la Giunta andassero in quella direzione, che a me pare venire meno al patto stabilito con gli elettori. Mi auguro, pertanto, che non si abbandoni la strada della ricomposizione della maggioranza originaria e della compagine di governo che ha guidato sino a ora la città. Per una maggioranza diversa mi sembrerebbe logico andare a nuove elezioni.
Gragnoli andrea testina rett