Esimio Direttore Mi fa specie il suo accanimento verso il monumento sepolcrale che il fu (anzi ex, non precorriamo i tempi) presidente del consiglio si è fatto preparare nei pressi dell’umile abituro di Arcore ov’egli d’abitudine dimora . Dobbiamo salutare la manifestazione artistica (lasci perdere i simboli massoni, c’erano, fino a poco tempo fa, anche sul sagrato di Santa Chiara a Marciana Marina!) anche se non corrisponde ai suoi canoni estetici, dobbiamo plaudire al fatto che si fa un monumento che resterà, indipendentemente dalla qualità del suo contenuto. D’altra parte la scelta di una sontuosa dimora funebre non l’hanno fatta solo faraoni, imperatori e papi; si danno altri casi storici di buzzurri arricchiti che si fecero costruire una monumentale casa funerea. Le cito solo per restare a Roma il Sepolcro di Virgilio Eurisace inglobato nel complesso di Porta Maggiore, con quei giganteschi fori tondi che richiamavano i forni dove l’inumato (un po’ un Fuochi dell’epoca) cuoceva il pane, o ancora la notissima “Piramide Cestia” che altro non era se non il monumento funebre di Caio Cestio Epulone, un “macellaro” che si occupava di banchetti pubblici nella Roma imperiale, e che evidentemente era riuscito a “grattare” tanti di quei sesterzi da permettersi un’opera di quella imponenza. Ma si immagini la scena: due turisti dell’anno 3.507 passeggiando nel centro della megalopoli milanese di 15 milioni di abitanti, quartiere Arcore, si imbattono nel sepolcro: Il più colto dei due dice: “Ah questo l’anno fatto alla fine del ventesimo secolo .. era il monumento funebre di .. aspetta come si chiamava .. quello prepotente, autocrate, che s’era fatto un partito suo .. che cambiò le leggi a suo interesse… ce l’ho sulla punta della lingua..” E l’altro cerca di aiutarlo “Mussolini?” “No … dopo …” TIRO FISSO 3 Abbacinato ed accacchinato (reso in guisa di modesta deiezione) da tanto sfoggio di saper, altro non posso che tacermi, ed umilmente mi taccio.
eurisace tomba