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Uncem: il taglio delle Comunità montane scardina il territorio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 10 novembre 2007

Il Senato approva l'articolo 13 della Finanziaria, che riduce il numero delle Comunità montane (solo per fare un esempio, in Toscana verrebbero cancellate 15 delle 20 Comunità montane presenti sul territorio) e dei consiglieri e assessori, per un risparmio che il relatore Legnini stima in “oltre 66 milioni di euro”. Oltre all’inopportunità di inserire in una legge di bilancio norme di natura ordinamentale, e alla superficialità con la quale si pretende di definire la montagna italiana ancorandola all’esclusivo parametro altimetrico, l’Uncem ha più volte sottolineato che il risparmio non può essere dell’entità dichiarata. Il taglio non tiene conto del personale complessivo d’organico nelle Comunità montane, che non può cessare immediatamente dal servizio. Le spese di personale delle Comunità soppresse verrebbero pertanto semplicemente a gravare su altri enti pubblici. Nella stessa seduta, il Senato ha votato un ordine del giorno, a firma del senatore Giacomo Santini e altri, nel quale, “rilevata l’importanza sociale, economica ed ambientale della tutela delle zone di montagna, del loro sviluppo ordinato ed equilibrato” si impegna il Governo, tra le altre cose, ad “inserire l’articolo 13 sulle Comunità Montane in una legge organica sulla montagna già presentata in Senato dal gruppo dei Parlamentari amici della Montagna”. “Era prevedibile - ha dichiarato il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi - che in un aula del Senato blindata politicamente ogni proposta di merito venisse sacrificata sull’altare delle bandiere ideologiche, come appunto avvenuto. Rileviamo che l’Aula del Senato ha anche a larga maggioranza approvato un ordine del giorno presentato dal Sen. Giacomo Santini con il quale si impegna il Governo a stralciare l’articolo 13 della Finanziaria nel corso dell’esame alla Camera. In quella sede torneremo a presentare le nostre proposte che vanno esattamente nel senso dell’esigenza di contenere e ridurre i costi della politica ed eliminare le storture, senza con ciò scardinare l’intero impianto istituzionale della montagna italiana come fa l’art. 13 così come licenziato. Ci auguriamo che una discussione di merito serena e concreta trovi disponibili le forze parlamentari e il Governo: per parte nostra continuiamo il lavoro con determinazione sostenendo anche l’esigenza di intervenire sulle norme che penalizzano in modo consistente i piccoli Comuni”.


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