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Cinghiali e mufloni non si contengono, o si eradicano o torneranno a moltiplicarsi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 novembre 2007

Alla fine sono stati in 160 a firmare il documento inviato in Prefettura, in Provincia al Parco Nazionale, in C.M. ed ai Sindaci di Campo e Marciana. Moltissime persone se si pensa che la raccolta è stata effettuata in località Seccheto-Vallebuia che non è proprio una metropoli tentacolare. I Secchetani non ne possono proprio più di “lavorare per mantenere mufloni e cinghiali” che devastano orti e giardini, vigne e oliveti e distruggono perfino antichi terrazzamenti creando problemi che si ripercuotono sull’equilibrio idrogeologico della valle, con i grossi maiali selvatici che si sono fatti sempre più “sfrontati” giungendo a scendere a branchi nei pressi del paese quando non proprio al suo interno,intimidendo le persone, talvolta costringendole a chiudersi in casa. I firmatari della petizione dicono a tonde lettere che non sopportano più di subire vessazioni a causa della abnorme proliferazione di animali “estranei al nostro territorio, che sono stati importati all'Elba per i soli fini di caccia e divertimento” chiarendo che è l’ora di finirla con i palliativi e che queste bestie nocive devono essere eradicate dall’Elba. Ma la questione sollevata dai secchetani è tutta altra cosa che solo loro, fa fede la lettera scritta alla Provincia dal Sindaco Bosi (!) che lamenta simili disagi per la frazione di Cavo situata nel punto geograficamente opposto dell’Elba rispetto a Seccheto. Ed è almeno bizzarro che l’onorevole Sindaco, proveniente da un’area politica che più che flirtare platonicamente con i cacciatori ci ha almeno pomiciato pesantemente, si ritrovi a dover dare ragione, sullo specifico problema, a coloro ai quali si è più pervicacemente opposto: agli ambientalisti di Legambiente. Ormai lo dovrebbe avere capito anche Bosi, (in Provincia non ancora, ma non si può chiedere troppo a chi da una parte manda i cecchini della polizia provinciale ad abbattere quelle bestiacce, dall’altra finanzia la pasturazione delle medesime perché crescano di numero) perfino il sindaco piaggese - dicevamo - ha inteso che pretendere che del contenimento di specie incontenibili (o si eradicano come dicono i secchetani e Legambiente o il problema si ripresenta) si occupino i cacciatori, è una barzelletta, è mettere un gatto a guardia dei pesci. Quale interesse avrebbero mai i cinghialai, non diciamo a eradicare (come si dovrebbero) i nocivi, ma pure solo a rendere rari i loro amati suini da bersaglio? E ancora, in rapporto a quanto sopra, forse ci si inizia a rendere conto (con un po’ di cinismo) che non tutti gli iscritti alle associazioni venatorie sono interessati a questo tipo di caccia, e che la passioncella di qualche centinaio di sparacchiatori non può tenere in ostaggio le decine di migliaia di persone che abitano o vengono all’Elba e che dei selvatici nocivi ne hanno proprio piene le palle (non esattamente di fucile). Quello che c’è, a nostro avviso, da fare è oltremodo chiaro, si tratta mettere i chiusini, anche fuori del parco dove hanno trappolato 720 capi in una sola stagione e portare avanti, finanziandola, una campagna intensiva di abbattimenti gestita da operatori professionisti (indispensabili peraltro per i mufloni). Gioverebbe infine perseguire severamente chi fa pasturazioni non finalizzate al trappolamento, finché all’Elba di questi sgraditi e micidiali ospiti non resti zanna o corno. Amen


cinghiali con i  piccoli

cinghiali con i piccoli