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7 ex-assessori portoferraiesi chiamati a giudizio per danno erariale di 1.474.543 € Amministratori della giunta Ageno compariranno alla Corte dei Conti il 7 Novembre Arriva al dibattimento la vicenda delle "Cosimo de Medici"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 03 novembre 2007

Inizia mercoledì presso la Corte dei Conti di Firenze un procedimento che vede imputati l’ex-vicesindaco Giuliano Fuochi ed in pratica tutti gli ex-assessori della giunta di centrodestra: Adalberto Bertucci, Sergio Cavaliere, Novaro Chiari, Alberto Fratti, Marcello Giardini e Riccardo Nurra (nessun consigliere della allora opposizione come affermavano le prime notizie). Tempi quindi decisamente negativi per l'ex Giunta Ageno: arrivato a sentenza di primo grado il procedimento penale nel quale è stato condannato per truffa e falso ai danni del comune di Portoferraio il loro “superconsulente” Gaudenz, prossimo ad arrivare in aula "Affari e Politica" in cui è coinvolto Fratti, devono fare in blocco i conti con la Corte dei Conti. La vicenda di cui sono chiamati a rispondere è quella della partecipata comunale Cosimo de Medici, che ancora oggi, sotto una guida diversa gestisce una serie di servizi sportivi, culturali, nautico-diportistici etc. a partire dall'approdo in Darsena Medicea. Sulla gestione della Cosimo infuriò nella passata legislatura un asprissimo scontro tra la Giunta e l’opposizione che riteneva dannoso per le finanze comunali il modo di procedere della Cosimo e dell'Amministrazione nei suoi confronti. La fondatezza dei rilievi del centrosinistra di allora pare quindi avere un clamoroso riscontro, negli atti del Sostituto Procuratore presso la C.d.C. di Firenze Paolo Crea, che tirando le fila del lungo lavora di inchiesta iniziato dalle Fiamme Gialle nel 2005, e che nell'aprile 2007 aveva condotto alla emissione di ben 27 avvisi di garanzia, ha ipotizzato che i sette, per gli esercizi finanziari corrispondenti al loro mandato, abbiano causato un danno alle finanze pubbliche ammontante a 1.474.543 euro. Un considerevole gruzzolo che, nel caso di condanna, i sette potrebbero essere chiamati a rifondere personalmente. La iperbolica cifra è determinata da "contributi o ricapitalizzazioni o riconoscimenti di debiti" ma anche da "assunzione di personale in modo elusivo dei divieti posti a carico della pubblica amministrazione" perché pure la partita della acquisizione del personale passata sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ha rilevato molte incongruenze: nel metodo delle selezioni, che vengono definite come una sorta di coreografia, nella destinazione dei dipendenti a mansioni diverse da quelle per le quali erano selezionati, e nel mancato rispetto delle stesse graduatorie. Una gestione insomma assai scapestrata di uno strumento che, secondo il durissimo giudizio del P.M., neppure doveva essere creata, avendo prodotto solo debiti fuori bilancio senza portare alcun beneficio alla comunità cittadina. E,pur tenuto conto del risanamento finanziario della Cosimo e del Bilancio Comunale operato dalla Giunta Peria e dalla nuova dirigenza della partecipata, passata la sbornia liberista, sarebbe il caso di riflettere (specie dove non funzionano a dovere) sulla opportunità di mantenere in vita strutture di diritto privato sostanzialmente fasulle (il Comune all'epoca era proprietario del 99% della Cosimo, ora ne detiene il 100%). Si pensava che le nuove "partecipate" dovessero innescare procedimenti virtuosi nella gestione dei servizi e invece l'ultima vicenda dimostra che esse possono ereditare sia dal pubblico (es. gestione finanziaria allegra, ripiani a pronta cassa) e dal privato (es. mancanza di trasparenza e di tutele nei rapporti di assunzione e gestione dei lavoratori, ma non solo) i percorsi viziosi.


Cosimo de medici sede

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