Nella sua spiritosa vignetta Maurizio Fun Cool Martorella, prendendo a prestito la dicotomia di Andy Luotto “buono – no buono”, pare accusare di strabismo politico Legambiente, noi e quanti sono orripilati dalla prospettiva dell’ecomostro piaggese , come se il nostro “no buono” fosse preconcetto e se un “buono” altrettanto scontato lo dedicassimo ad altre cementificazioni. Non è così, e proviamo a spiegarglielo raccontando una storia (vera) di qualche decennio fa, quella del “salace qualunquista ferajese”. Era in atto lo spoglio delle schede di un turno delle politiche e dall’urna ne emerse una (nulla) assai divertente: iniziava con una croce sul simbolo del PCI, il primo in alto a sinistra, ma accanto nello spazio delle preferenze c’era una parola in stampatello che difficilmente poteva corrispondere al nome di un candidato: MERDE. Ma anche sullo spazio sotto (forse il PSIUP) era stato votato il simbolo e accanto scritto il solito delicato apprezzamento e lo stesso per PSI, PRI, PSDI, MSI, e tutte le liste che seguivano fino alla undicesima tutti votati e tutti gratificati della citazione del generale Cambronne. Al dodicesimo, e ultimo spazio a destra, c’era la DC che era stata trattata diversamente dall’ignoto votante, che non aveva messo la croce sul simbolo e aveva scritto nello spazio accanto: “QUESTI POI!!!” Come dire: se dovessimo esprimere una valutazione su come è gestita e come è stata gestita l’urbanistica all’Elba, e ci dicessero di segnarlo in sintesi su una mappa isolana, saremmo in forte imbarazzo a capire se almeno uno di “buono” sarebbe il caso di darlo a qualcuno, molto probabilmente scriveremmo un “no buono” ovunque, ma in corrispondenza del Villaggio paese scriveremmo: “QUESTI POI !!!”
Andy Luotto