Caro Sergio, sono passati più di tre anni da quando la decisione della giunta Peria, appena insediatasi, di costituirsi parte civile contro un consulente della precedente amministrazione, attirò gli strali di un sedicente “movimento politico in difesa dei diritti elbani” che auspicava un mondo senza avvocati né tribunali, ma con le fioriere ben disposte sulla salita Falcone (cfr. Elbareport n° 526, 527, 529 531). Tralascio poi quel che ne seguì e che mi vide oggetto di insulti più o meno velati. Oggi leggo che quel consulente non solo è stato condannato, seppure in prima istanza, ma che anche il comune di Porto Azzurro si era costituito parte civile contro di lui. Chissà cosa ne pensa quel tal movimento? Potresti sempre chiederlo al loro capo, tanto ora gioca nella Fiorentina. Marcello Cimino Ad altro probabilmente, ma che cosa sia non turba i miei sonni, non so se ancora pensi parafrasando Bobo Vieri "Che i giornali siano pieni di stronzate scritte da gente che non capisce un cazzo" ma non me ne potrebbe importare di meno. Tanto di tanto in tanto c'è sempre qualche populista, da vaste platee o da pollaio, che se ne esce con espressioni del genere, l'ultimo è stato Grillo, il prossimo chissà? Piuttosto è opportuno rilevare che quanto accaduto nelle aule di giustizia livornesi (al momento) dimostra che aveva ragione l'amministrazione Peria a denunciare il fatto, e che la precedente amministrazione portoferraiese compiva pessime scelte (anche) circa i suoi collaboratori. Ma dimostra (ove ce ne fosse bisogno) anche un'altra cosa: che sulle questioni giudiziarie non è ammesso il tifo e quindi che è facile ricoprirsi non proprio di gloria, ma metaforicamente d'altra sostanza che non olezza di gelsomino, tanto a emettere anticipate ed irrituali sentenze di condanna, quanto a pronunciare assoluzioni senza avere la toga addosso.
GIUSTIZIA bilancia