"E' veramente incredibile quello che è successo, ad aprile era stato arrestato il processo l'asta era stata ritirata, speravamo; in tutta franchezza, che nel frattempo il Governo Prodi avesse indicato all'Agenzia del Demanio una soluzione diversa, ed invece dopo sette mesi si torna alla carica con la "proposta indecente" iniziale, che nessuna necessità di far cassa può giustificare" Umberto Mazzantini portavoce del circolo locale e dirigente nazionale di Legambiente, a caldo, non ha proprio mezzi termini nel commentare l'operazione Villaggio-Paese. "Si andrà a mettere sul mercato una gigantesca struttura alberghiera o turistico-ricettiva, riproponendo modelli di intervento vecchi e fallimentari, degni della peggiore urbanistica sovietica; siamo all'Hotel Moskovskaya rifatto in salsa piaggese" L'esponente del Cigno Verde legge la contraddizione delle colate di cemento realizzate in un tempo in cui ovunque si punta ormai ad interventi leggeri, ecocompatibili anche per quel che riguarda la nuova ricettività e termina rincarando la dose: "Se queste sono le idee innovative per l'Elba di domani a cui pensava Bosi stiamo davvero lustri! Per vedere costruire cose del genere oggi occorre andare in Libia o in qualche sperduto angolo del Gambia. Mi domando se una volta terminato - ironizza - il nuovo ecomostro risulterà più o meno dannoso per l'immagine dell'Elba rispetto alle locandine del Tirreno" "Per noi comunque la partita è ancora aperta - conclude l'ecologista - i cittadini, gli amministratori e gli operatori turistici ambientalmente responsabili devono uscire allo scoperto ed impegnarsi perché sia risparmiata all'Elba un altra bruttura"
Umberto Mazzantini n.