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Mini percorsi di guerra alle Ghiaie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 15 novembre 2002

A cosa pensare nel tran tran della vita quotidiana per prendersi un attimo di pausa e rilassarsi. Un pensiero bello: “Le Ghiaie”. Tutti i limiti legati alla vita sull’isola spariscono di fronte alle Ghiaie. Acqua cristallina e giardini rigogliosi. Qui abbiamo imparato a nuotare, a socializzare e a giocare senza pericoli (non ci transitano neppure le auto). Dopo tutto questo è il regno dei bimbi da sempre. Qua le mamme possono stare tranquille: il cartello all’entrata dice “Giardini pubblici”. Allora mettiamo da parte i passeggini e lasciamo i nostri figli gironzolare in tutta sicurezza. Ma è proprio a questo punto che le ansie peggiori di tutti i genitori prendono forma. “Marta non ti avvicinare a quel vaso, è tutto sporco di pipì”. “Marta non andare verso le aiuole, è tutto sporco di cacca”. “Marta qui non puoi correre perché da più di un mese ci sono vetri rotti e nessuno si preoccupa di toglierli”. Andiamo verso l’altalena. Ops! Marta inciampa e cade. Ha solo 16 mesi. “Vieni andiamo a giocare con gli altri bimbi”. “Mio Dio! Marta sanguina!” Sembra che ci sia un buchetto. Ripercorriamo in senso inverso la strada fatta con il terrore di trovare la causa del “buchetto”. Un babbo ci racconta di aver tolto diverse siringhe dalla spiaggia durante l’estate. Arriviamo sul luogo della caduta e ci accorgiamo con sollievo che il posto è pieno di vetri rotti. Torniamo a casa per oggi “il nostro star tranquilli“ nei giardini delle Ghiaie, regno dei bimbi portoferraiesi è sufficiente.