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Michelangelo Zecchini: Accuse assurde

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 giugno 2003

Raggiungiamo telefonicamente, nella sua casa lucchese, il Prof. Michelangelo Zecchini, l'archeologo ha appena finito di vedere il TG regionale nel quale il suo libro, è stato correlato all'attività dei denunciati per l'abusiva detenzione dei "reperti archeologici" è evidentemente contrariato per quanto è accaduto, appare sereno, molto sicuro di sé. Il Direttore del Forum dell'UNESCO di Lucca esordisce sul "sequestro" di materiale operato presso la sua abitazione: un PC sicuramente non archeologico, niente altro. "Mi è stato già restituito, così hanno deciso i tre giudici del tribunale del riesame, che hanno rilevato che dall'esame del mio PC - dice ironicamente - si può desumere che mi occupo di archeologia. Non è esattamente una novità mi pare" Per Zecchini siamo in presenza insomma di una giagantesca bufala: "Ciò che mi viene contestato non ha senso: che si pubblichi le foto di materiale che non si detiene è una prassi, che non abbia comunicato alla Soprintendenza Archeologica il ritrovamento di reperti medievali che annunciai in conferenza stampa con legambiente. E' vero, l'ho comunicato, come le norme prescrivono, alla Soprintendenza Pisana". Poi la dichiarazione dell'archeologo di origini isolane, anzi marinesi, si fa un poco più tesa: "Che posso dire delle indagini? Che un Pubblico Ministero ha il dovere di indagare ed un cittadino il diritto di difendersi. Tanto più quando quel cittadino ha la piena coscienza di aver agito per quarant'anni in favore ed a tutela dei Beni Archeologici" Ma Zecchini non si limita a difendersi, ed ora che ce lo hanno tirato per il bavero sembra deciso a partire al contrattacco: "Sto esaminando con il mio legale, il Prof. Enrico Marzaduri che tiene cattedra di Procedura Penale nell'Ateneo Pisano, di convocare una conferenza stampa a breve tempo per ragionare con i mezzi dell'informazione sull'Archeologia all'Elba negli ultimi anni e su come è stata gestita ..." Zecchini non dice di più ma si intuisce che detiene informazioni e materiale che forse potrebbero anche provocare qualche piccolo cataclisma. Sono noti i rapporti non esattamente idilliaci tra lo studioso e la Dottoressa Silvia Ducci, che è la responsabile territoriale per la Soprintendenza, c'è anche il precedente caso di Porto Azzurro dove paradossalmente il Prof. Zecchini aveva svolto il compito di consulente dello stesso tribunale livornese che lo ha denunciato. Una delicata prestazione professionale in ordine ad una indagine compiuta dai Carabinieri sui lavori di affondamento nel porto di 60 grandi blocchi di cemento, per l'ancoraggio dei pennelli di approdo in un'area marina che è classificata come di "eccezionale interesse archeologico" per la presenza di diversi relitti su suoi fondali. Lavori ai quali, appunto la Soprintendenza, aveva dato il via libera. L'aria che si respira è quella del temporale.


piane al canale 2

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unesco chiesa piane al canale

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unesco barbetti zecchini

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