In merito al rinvio del pronunciamento, da parte della commissione tecnica, sull’ammissibilità del quesito referendario promosso dal comitato No fanghi, l’amministrazione comunale esprime alcune considerazioni aggiuntive, tese a far chiarezza sulla questione. «La decisione di riaggiornare la commissione nasce dalla volontà, della commissione stessa, di prendere in considerazione le eccezioni formulate dal rappresentante del comitato. Alla base della contestazione, in realtà, non c’è stato alcun errore tecnico, come si è voluto far credere. Gli atti sono stati coerenti, infatti, con la formulazione contenuta nel verbale redatto in occasione del deposito del quesito e sottoscritto dal comitato stesso, e con i continui ed espliciti riferimenti all’accordo di programma Piombino-Bagnoli, contenuti nella relazione presentata dal comitato, e allegata alla formulazione del quesito. A questo punto del dibattito, divenuto vagamente surreale, è impensabile disgiungere il testo del referendum, che parla di stoccaggi e riuso di materiali provenienti da Bagnoli, dall’accordo di programma tra Comune, Regione Toscana e Ministeri, senza il quale la proposta di trasporto dei materiali non ci sarebbe».
Piombino Porto