Caro Ministro, ho molto apprezzato la Tua decisione di ascoltare, in Toscana, i rappresentati delle Istituzioni locali, in modo da tenerne conto nell'ambito delle Tue responsabilità di Governo. Il tema previsto, e cioè “le politiche del Governo in relazione alle prospettive di sviluppo del nostro territorio”, mi ha consentito di ribadire alcune questioni di grande interesse per l'Arcipelago Toscano, tutte riconducibili alle forti e perduranti carenze strutturali che contrassegnano l'Elba e l'Arcipelago, ritardi anche riconosciuti nei diversi documenti di programmazione ma che poi non trovano (fino ad ora) che scarsissima realizzazione. Nel PASL (Patto per lo Sviluppo Locale) c'è ad esempio il collegamento marittimo tra le isole dell'Arcipelago e tra le diverse località dell'Elba, elemento emblematico di quel diritto alla mobilità che si traduce anche in continuità territoriale (da concludere l'avviato iter parlamentare) e in sviluppo dell'aeroporto e della ferrovia. Altre questioni sulle quali ci aspettiamo concreta attenzione sono quelle energetiche (piano energetico unitario, gasdotto dall'Algeria), del diritto alla salute ed alla formazione (rapida disponibilità dell'edificio dell'ex Finanza), uno sviluppo serio del turismo che passi attraverso una valorizzazione degli straordinari beni culturali e di paesaggio propri del nostro territorio e parte integrante di una Toscana di qualità. Quello che in sintesi ci aspettiamo è insomma una maggiore attenzione a territori disagiati per la loro insularità ma al contempo straordinari laboratori di uno sviluppo basato sulla qualità dell'ambiente terrestre e marino. Assistiamo invece, a progressivi tentativi di 'risparmiare' a scapito dei diritti di chi vive e lavora nelle nostre isole: dalle minacce di chiusura dell' Agenzia delle Entrate all'effettiva chiusura di diversi uffici postali, dalle ricorrenti difficoltà didattiche alla aleatorietà di alcuni seervizi sanitari di base. Si aggiunge a tutto ciò l'intenzione, francamente poco comprensibile anche dal punto di vista del risparmio sui 'costi della politica', del taglio con “l'accetta altimetrica” di gran parte delle Comunità Montane come se il dissesto idrogeologico o il disagio economico-sociale non riguardassero Comuni disagiati sotto i 500 metri. Prendo atto che anche Tu ritieni improprio parlare di 'costi della politica' come argomento legato all'esistenza delle Comunità Montane e più in generale dei piccoli Comuni montani e insulari: se è così, ti invito allora ad accogliere l'appello che da tutte le Regioni italiane e dalle forze economiche e sociali della Montagna (e, per quanto ci riguarda, delle nostre isole) arriva al Governo: quello di stralciare il Decreto Santagata dalla Legge Finanziaria in discussione, riportando ad un confronto politico stringente ed a tutto campo il tema delle funzioni di tutti gli Enti, del loro ruolo e quindi – sulla base di questo – anche dei risparmi necessari. Ti ringrazio
danilo alessi rettangolo piccolo