I Ragazzi del Canile a Roma per difendere la Comunità Montana
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : martedì, 23 ottobre 2007
La notizia della possibile soppressione della Comunità Montana dell'Arcipelago Toscano ci ha fortemente preoccupato. E' chiaro che siamo allarmati in primo luogo per il destino del canile comprensoriale di Colle Reciso, dato che quasi sicuramente senza la coordinazione ed l'attivo interessamento dell'ente il progetto non sarebbe mai partito ed avrebbe ancora adesso serie difficoltà ad andare avanti. Partendo dalla specificità della nostra esperienza vorremmo spendere qualche parola sulla questione. Da noi i problemi non nascono dalla CM, ma dalla frammentazione del territorio in otto comuni e dalle divisioni, non solo politiche, tra le amministrazioni, che impediscono nei fatti di portare avanti progetti condivisi nell'interesse della popolazione dell'isola tutta. Qualche esempio? La gestione dei rifiuti, con l'impossibilità di far partire una efficace raccolta differenziata su tutto il territorio in grado di risolvere molti dei problemi dello smaltimento (e di non farci più pagare in bolletta le sanzioni per il mancato raggiungimento dei minimi di legge); la realizzazione di impianti sportivi all'altezza di questo nome (ci riferiamo in primo luogo alla costruzione di una nuova piscina); o, se vogliamo toccare un argomento a noi più vicino, la triste storia del progetto del canile comprensoriale di San Martino sotto la gestione dalla passata amministrazione portoferraiese. Se in linea di principio si deve condividere la volontà di alleggerire la spesa pubblica dal fardello rappresentato da molti enti ed amministrazioni inutili (o, più precisamente, utili solo a distribuire incarichi e poltrone), la particolarità della nostra situazione giustifica ampiamente l'esistenza di un organismo sovracomunale che si occupi di interventi comprensoriali a livello isolano. Quindi, alla luce delle grossissime difficoltà che ogni iniziativa da condividere si porta dietro, ma soprattutto nella drammatica ipotesi che le competenze (ed i dipendenti) della CM siano trasferite ad otto comuni che a malapena riescono a gestire i loro molti problemi, sarebbe necessario chiedere l'istituzione un qualche nuovo ente (la Comunità Insulare?) in grado di assumersi il ruolo di capofila e gestore di progetti, finanziamenti ed iniziative comprensoriali. Tanto vale batterci per il mantenimento della nostra Comunità Montana, anomala quanto si vuole se si pongono paletti di tipo altimetrico, ma di estrema utilità sul piano pratico.
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