Ho partecipato come rappresentante dell’Unione delle Province d’Italia ad alcuni degli incontri che si sono svolti nei mesi scorsi con il Governo e con le Commissioni Parlamentari, vorrei brevemente ricordare quella che è stata la posizione mia, ma anche delle Province in merito ai c.d. Costi della Politica. Nel primo incontro che si è tenuto alla presenza dei Ministri Chiti, Lanzillotta, Amato e Santagata, nel mio intervento ho parlato di necessità di tagli organici e non di sforbiciate, evidenziando come i veri “sprechi” siano nella miriade di enti-agenzie-consorzi di bonifica -bacini imbriferi, che si collocano tra i livelli costituzionalmente previsti (le regioni, le province, e comuni) , che drenano ingenti risorse pubbliche e che non essendo organi eletti dai cittadini, sono privi di qualsiasi responsabilità. Ho poi fatto notare, essendo tra l’altro un rappresentante della minoranza rispetto all’attuale Governo, che secondo il principio per cui in Enti piccoli ci sono sprechi piccoli e in Enti grandi dovrebbero esserci sprechi grandi, che sarebbe stato, pedagogicamente parlando, necessario che un’esempio di riduzione degli organici arrivasse proprio dal Governo, un Governo che ha battuto tutti i record per numeri di poltrone assegnate tra Ministri e Sottosegretari. Stesso tenore per l’incontro che si è svolto in Commissione Affari Istituzionali del Senato, dove invece ho citato alcuni esempi parlando ampiamente del Consorzio delle Colline Livornesi, in cui 31 amministratori governano 16 dipendenti. Da qui la decisione dei ministri Santagata e Lanzillotta, concordata con la Conferenza stato-regioni di un taglio del 20 per cento degli amministratori (assessori e consiglieri) personale di Comuni e Province, in questo caso si può proprio dire che la montagna ha partorito il topolino. Una riduzione che non sarà effettiva subito, ma via via che i vari consigli saranno rinnovati. Mentre a pagina 28 della bozza è stimato un risparmio di 66,8 milioni di euro nei trasferimenti alle comunità montane. Il taglio, di cui si sono occupati gli uffici del ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta, è il risultato di due tipi di interventi: riduzione del 50 per cento degli addetti; sopravvivono solo le Comunità montane al di sopra dei 600 metri di altitudine nelle Alpi e al di sopra dei 500 metri sugli Appennini. Inoltre si potrà definire Comunità montana solo quella che comprende almeno tre comuni. Insomma un riduzione della spesa non operata in maniera organica e strutturata, ma solo con qualche sforbiciata scomposta e che alla fine non produrrà gli effetti di risparmio attesi, ma le cui conseguenze ricadranno esclusivamente sui cittadini.
Maurizio Zingoni