Da www.greenreport.it FIRENZE. All'assemblea generale della Cpmr (Conference of Peripheral Maritime Regions of Europe - Conferenza delle regioni periferiche e marittime) in corso a Firenze il commissario Ue alla pesca ed alle politiche marittime, Joe Borg ha presentato il "Libro blu sul mare" che riguarda porti, impianti energetici, sviluppo costiero e turismo. «Sono i temi infrastrutturali quelli sui quali è previsto il grosso dei finanziamenti - ha spiegato Borg – Per il commissario Ue nella politica marittima integrata non esistono vuoti ed il libro blu è il frutto di due anni e mezzo di lavoro che hanno tenuto conto di tutti i fattori chiave e delle priorità politiche approvate dalla Commissione europea. Un lavoro che ha tenuto conto della Strategia di Lisbona per la crescita e il lavoro e della Strategia di Gothenburg per lo sviluppo sostenibile». «In questo senso – ha detto il commissario Ue – una tra le prima questioni é la governance. La governance é la chiave in termini di politica generale e di settori di lavoro e degli strumenti che servono a implementarli. Siamo giunti al Libro blu – ha spiegato Borg – dopo aver compiuto un lungo e articolato percorso. Nel libro verde, che ha preceduto quello blu, abbiamo raccolto tutte le questioni che avessero come riferimento il mare, non lasciandone fuori nemmeno una. Su questa base abbiamo effettuato una vastissima consultazione e abbiamo ricevuto oltre 500 proposte, delle quali un centinaio sono arrivate dalle Regioni. Da questo lavoro abbiamo poi enucleato le proposte contenute nel libro blu». Per Borg il libro blu sul mare rappresenta solo l'inizio di un processo, ed ha invitato le Regioni a far sentire la loro voce presso i governi degli Stati membri dell'Ue. Ha poi sottolineato tre elementi essenziali perché le politiche sul mare, dalla pesca, ai trasporti, al turismo, funzionino: una migliore regolamentazione, la sussidiarietà e la sorveglianza. Borg ha spiegato che per la politica marittima integrata europea «Lo sviluppo sostenibile delle attività marittime è un obiettivo centrale per l'Ue. Un ambiente marino in salute è la condizione sine qua non per la realizzazione dell'intero potenziale degli oceani e dei mari. Turismo, navigazione, pesca, acquacoltura e sfruttamento da parte dell'uomo lasciano un segno profondo sull'ambiente marino. Chiaramente, se questi si svilupperanno senza attenzione questo farà tremare le fondamenta su cui si basa una parte sostanziale delle risorse europee e delle sue regioni costiere. Abbiamo il dovere di proteggere l'ecosistema marino e la biodiversità che è sotto la nostra giurisdizione. Tuttavia, questo non dovrebbe essere visto come un male necessario, è un dovere al quale bisogna adempiere e per il quale sono convinto saremo ben ricompensati. Infine, è molto importante che la direttiva dell'Unione Europea per la protezione dell'ambiente marino sia adottata molto presto dal Consiglio e dal Parlamento» Secondo Borg l'Italia ha sempre sostenuto questa linea e «può esercitare una vera leadership nel sostenere una politica marittima integrata che coinvolga anche i paesi che non appartengono all'Unione Europea, con particolare riferimento al bacino del Mediterraneo». www.greenreport.it
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