Ho appena ricevuto una telefonata da parte della Polizia. Il signore della telefonata, evitando di presentarsi, mi pone alcune domande sui numeri telefonici, sul titolare e sulle mie generalità. Gli ho gentilmente chiesto di presentarsi e, appreso che era un poliziotto, ho ovviamente risposto alle sue curiosità. Dopo i dovuti convenevoli ha esordito dicendo che il Dipartimento di Polizia stampa una rivista e che, dando tutto per scontato, avrebbe mandato una fattura (conosceva tutti i dati dell’intestazione) alla modica cifra di € 199,00 annuali.La mia risposta è stata che l’importo non mi sembrava affatto modico e che corrispondeva alla bellezza di quasi 400.000 delle vecchie Lire. A questo punto la sua voce ha assunto un tono più duro insinuando il fatto che io fossi uno dei “tanti italiani che si lamentano di non avere soldi e che poi invece se ne vanno in ferie”. Alla mia risposta che non vado in ferie da 2 anni ma ritengo sia un diritto di ogni cittadino e che non mi sembrava il caso mandasse una fattura senza l’autorizzazione mia e del responsabile della società, la sua voce assume un tono ancor più autoritario. Abbassa la cifra all’importo minimo di € 86,00 annuali adducendo il fatto che se la ditta non poteva permettersi tale spesa, avrebbe inviato una fattura direttamente alla mia persona che, rinunciando a qualche pizza, avrebbe sicuramente potuto permettersi di pagare tale cifra. Al mio ennesimo diniego mi riattacca il telefono in faccia. Sono qui che mi domando perché mai i cittadini italiani anziché vedere nelle forze pubbliche un alleato debbano invece subire delle ritorsioni psicologiche. Gentile Signora Per iniziare siamo certi che quel cialtrone che le ha telefonato, con la Polizia di Stato e e col suo quotidiano procedere non c'entri molto. Rispettiamo la sua volontà di rimanere anonima e ci assumiamo noi la responsabilità di fornire, pubblicandola, questa che riteniamo una notizia di reato. Se modi e contenuti della telefonata sono stati quelli da Lei riportati (e non abbiamo ragione per non crederlo) ci pare che l'autoritario sedicente poliziotto che l'ha contattata abbia violato le norme del Codice Penale che dovrebbe conoscere (e va da sé rispettare) a menadito. Ci pare peraltro di aver già sentito parlare di indagini ed azioni penali proprio nei confronti di simili soggetti per casi simili. La invitiamo comunque alla fiducia nelle Forze dell'Ordine, e nel caso della stessa Polizia di Stato, la cui immagine, almeno presso di lei, è stata messa in cattiva luce dal "piazzista" che l'ha contattata. Se si recherà in Commissariato stia certa troverà chi l'ascolterà con attenzione e farà ogni cosa per individuare e crediamo perseguire i responsabili. Quanto alle "ritorsioni" più o meno psicologiche, dorma sonni tranquilli: la Polizia di Stato non ne fa, i millantatori non sono mai in grado di farle, non è lei che deve temere qualcosa o preoccuparsi, ma loro