Torna indietro

Opposizione a Portoferraio: no ai fanghi di Bagnoli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 ottobre 2007

Non sono bastate le esperienze fatte: dicasi Poste chiuse, Barriere mai tolte, Aree marine abbracciate a quattro mani, Gattaia pronta per il dono alla Provincia, figlie tutte della poca o nulla autonomia e volontà decisionale di questa Amministrazione. L'ultimo tentennamento è quello sui fanghi di Bagnoli che il Comune di Piombino, con la benedizione della Regione Toscana, dell'Autorità Portuale e del Ministero dell'Ambiente si appresta ad ospitare proprio nella zona da cui partono le navi per l'Isola e da dove milioni di nostri ospiti, sostentamento della nostra economia, devono necessariamente passare. Si tratta di un milione e trecentomila tonnellate di fanghi e detriti che ci assicurano e giurano i nostri Amministratori non sono tossici. Si tratta di tremila bettoline che passeranno dal Canale. C'è da dire che questa scelta anche dei consiglieri di Rifondazione di votare il nostro ordine del giorno, non può che evidenziare che per il bene della nostra città vengono messe da parte bandiere e partiti. Di seguito trascrivo l'Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri d'Opposizione che naturalmente la Maggioranza ha votato contro. Dobbiamo però rilevare che altri tre Consiglieri (Rifondazione Comunista) hanno votato favorevolmente il nostro ordine del giorno. Il Gruppo Consiliare di opposizione nel Consiglio Comunale di Portoferraio, convocato in seduta straordinaria il giorno 22 ottobre, chiede di mettere in votazione il seguente: ORDINE DEL GIORNO Considerato che con un accordo di programma tra il Comune di Piombino, il Comune di Napoli e il Ministero dell'Ambiente si vogliono trasferire a Piombino milioni di metri cubi di rifiuti provenienti dall'area ex-industriale di Bagnoli. Considerato che questi rifiuti verranno messi in vasche di colmata al porto, stoccati a cielo aperto, per essere trattati da un impianto che ancora non c'è. Considerato che dalla rimozione della colmata di Bagnoli si produrranno 1.300.000 mc. Di cui 200.000 troveranno immediata collocazione nella vasca piccola, altri 200.000 mc. verranno stoccati in attesa di essere riutilizzati per sotto fondi stradali, mentre gli ulteriori 900.000 mc. Saranno sottoposti al trattamento di selezione e lavaggio in un impianto appositamente realizzato (sail washing) da cui verranno fuori 100.000 mc. di rifiuti pericolosi, che dovranno essere detossizzati e/o inertizzati presso la piattaforma TAP. Che la piattaforma TAP ancora non c'è e se ci fosse non sarebbe in grado di detossizzare rifiuti contenenti i cancerogeni IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Considerato che il loro smaltimento non risulta chiaro, e non ci sono nemmeno certezze nemmeno sulle quantità di questi rifiuti pericolosi, dal momento che la procedura tecnica prevede la realizzazione di uno specifico impianto di vagliatura e lavaggio da collocarsi sulla superficie della prima vasca di colmata nel porto di Piombino o su un pontone galleggiante. Tenuto conto che tutte le incertezze (reale efficacia dell'impianto, ubicazione dello stesso, quantità dei rifiuti pericolosi effettivamente prodotti) si accompagnano al fatto che a Piombino non vi sono impianti in grado di detossizzare questi rifiuti. Considerata che la fretta manifestata dall'Amministrazione Comunale di Piombino, è motivata a fronte di finanziamenti previsti dall'accordo di programma per interventi ipotizzati per lo sviluppo del porto e delle infrastrutture per un ammontare complessivo di 688 milioni di Euro. Considerata che l'enorme entità degli investimenti aprirebbero Piombino al mercato dei rifiuti speciali, ben oltre Bagnoli e le esigenze locali, e Piombino verrebbe in tal modo identificato come polo, tra i pochi in Italia, per il trattamento dei rifiuti pericolosi contaminanti da IPA prodotti sul territorio nazionale; il tutto da realizzarsi a poche miglia dalle strutture turistiche della costa est del Golfo di Follonica, nonché da quelle dell'Isola d'Elba che potrebbe veder compromesso l'unica risorsa economica su cui da sempre fonda la sua economia; l'integrità del territorio e dell'ambiente marino. Considerato che l'accordo tra il Ministero dell'Ambiente ed il Comune di Piombino che i primi fanghi immediatamente refluibili nelle vasche arriveranno ad Aprile 2008 mentre quelli speciali da trattare ad Agosto 2008. Siccome ad Agosto 2008 non sarà presente nessun impianto per il trattamento e nessuna area di stoccaggio, se ciò dovesse accadere si accumulerebbero a Piombino da qualche parte ulteriori montagne di rifiuti speciali non controllati. Considerato che il Comune di Piombino che da decenni produce rifiuti siderurgici prodotti dallo stabilimento che hanno la stessa provenienza di quelli partenopei; entrambi sono prodotti dalle lavorazioni siderurgiche, probabilmente senza la presenza di IPA, potrebbe utilizzare gli stessi rifiuti industriali per riempire le vasche del porto. Visto che nel 2005-2006 è fallito il tentativo di trasportare i rifiuti della Bonifica di Bagnoli in altro luogo, vicino a Formia, grazie all'ostilità delle popolazioni locali e vicine che non volevano l'avvelenamento del loro territorio. Vista la volontà, da parte del Comune di Piombino, di chiudere in fretta una partita così importante senza aver ascoltato i cittadini di Piombino e le popolazioni della Val di Cornia, del golfo di Follonica ed i cittadini ed operatori turistici dell'Isola d'Elba, incrementa solo i dubbi ed i timori. Considerata che l'operazione proposta dal Ministero dell'Ambiente e troppo prontamente accolta dal Sindaco di Piombino, non è solo pericolosa per il cumulo di rifiuti, ma disastrosa per le conseguenze che una iniziativa come quella che sta per attuarsi nel porto di Piombino che potranno interessare le sorti ambientali ed economiche di tutta l'Elba. Sulla base di tutte queste considerazioni, si chiede; Che questo Consiglio Comunale dichiari la propria contrarietà allo stoccaggio e lavorazione dei fanghi provenienti da Bagnoli in virtù delle incertezze sulla sicurezza, per l'ambiente e per i cittadini, della composizione chimica dei predetti fanghi; Che questo Consiglio Comunale provveda ad attivarsi fattivamente presso tutte le sedi istituzionali per segnalare l'esigenza di tutela ambientale e di salvaguardia dell'economia turistica presente sul territorio; Che questo Consiglio Comunale, nell'ambito dei principi di partecipazione e trasparenza, provveda a fare proprie le indicazioni provenienti dalla cittadinanza e dalle categorie economiche al fine di individuare un percorso amministrativo che porti al blocco di ogni iniziativa che abbia quale fine lo stoccaggio e la lavorazione dei fanghi presso il Porto di Piombino GRUPPO CONSILIARE DI OPPOSIZIONE - Portoferraio


minoranza consiglio portoferraio fuochi

minoranza consiglio portoferraio fuochi