Anche in questa settimana si sono verificati due spiaggiamenti di delfini della specie Tursiops truncatus, conosciuto semplicemente come tursiope. Brevemente la cronistoria: giovedì 11 Ottobre, in mattina è stato ritrovato, in località Magazzini, quello che restava di un tursiope già in avanzato stato di decomposizione e nel pomeriggio, a Porto Azzurro, un giovane esemplare, perfetto, unica anomalia una serie di coltellate sul ventre. Purtroppo i delfini seguono le barche da pesca e cercano di rubare dalla rete quello che è rimasto tra le maglie: così facendo rimangono spesso intrappolati e, per tentare di sfuggire ad una morte sicura per annegamento, iniziano a muoversi freneticamente strappando la rete, strumento prezioso di lavoro. La competizione tra pescatori e cetacei, di origine secolare, risulta disastrosa per entrambi: il pescatore che consegna un delfino così “pescato”, magari ferito, ha il fermo della barca, rischia sanzioni e non ha nessun indennizzo per i danni alla rete; il delfino non ha quasi mai alternative: o è già morto per annegamento o viene ucciso. Sono allo studio proposte di legge perché siano previsti meccanismi attraverso i quali i pescatori possano consegnare, o liberare se vivo, senza alcuna penalizzazione, gli animali rimasti prigionieri e ottengano il rimborso delle spese per la riparazione della rete. Ma per ora la realtà si esprime come un solo vocabolo: morte. Uno dei primi risultati positivi dell’Osservatorio Toscano dei Cetacei è quello di aver alzato il livello di attenzione. Infatti le persone che segnalano avvistamenti e che offrono la loro disponibilità sono molte, le Università riescono così a recuperare materiale di studio che sicuramente nei prossimi anni darà significativi risultati di conoscenza, ma anche il solo parlare di questi eventi mette in risalto i problemi e le difficoltà dei pescatori, che del mare hanno fatto la loro vita. Se il lavoro continuerà passando velocemente dalla fase propositiva a quella più realizzativa, forse si potranno affrontare con più forza anche le questioni normative. Inoltre questi due spiaggiamenti hanno messo in evidenza una forte volontà di collaborazione delle diverse realtà Toscane: da quelle istituzionali come la Capitaneria, la Forestale, i Comuni, le Università a quelle di iniziativa privata, al mondo dell’associazionismo, realtà nate per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Bisogna evidenziare che al momento non vi è nessun finanziamento e/o rimborso per questi interventi che, quindi, sono affidati solamente al volontariato. In questi due particolari casi un caloroso grazie alla Capitaneria di Portoferraio con il suo nuovo Comandante Busdraghi, al Comune di Porto Azzurro, a Patrizia e Ionata di Ambiente Mare, a Daniela, Silvia e Laura dell’Università di Siena, a Fabrizio Cancelli del Museo dei Fisiocritici di Siena. (NDR gli originali delle foto qui riprodotte, molto migliori per qualità, si debbono a P.Bonelli di Ambiente Mare)
tursiopi accoltellati 1
tursiopi accoltellati 2
tursiopi accoltellati 3