La tenacia non manca a Taddeo Taddei Castelli, cugino del compianto Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il Castelli ritorna sul tema Gattaia. Personaggio noto anche per essere stato imprenditore, fino a qualche anno fa, nella storica tenuta agricola de La Chiusa, della moglie Giuliana Foresi, di recente premiata a Capoliveri come pioniera della viticoltura elbana. Una rappresentante, quest'ultima, della stirpe fiorentina che ha lasciato il segno nella città dei Medici. Biblioteca e pinacoteca, parterre de Le Ghiaie e un liceo, tutti luoghi pubblici intitolati ad un Foresi. Non molla quindi l'ex partigiano "Nembo", sull'idea di abbattimento totale della Gattaia, quale soluzione utile a restituire alle Fortezze la forma originaria. Ribadisce un deciso no alla ristrutturazione ormai sancita dagli Enti Locali, che preferiscono sfruttare i volumi posti all'ingresso del centro storico. "Visto che politici e burocrati vanno avanti, dimostrando un discutibile gusto architettonico e senso della storia,- dice Taddei Castelli - ho scritto una lettera alla Soprintendenza ai beni ambientali di Pisa, specificatamente all'architetto Ferretti, per sentire cosa ne pensa della vicenda. Mi è venuto da sorridere, amaramente, sentendo che è stato presentato un progetto di ristrutturazione di un obbrobrio, che fu fatto costruire per scopi prettamente militari, elevandolo al rango di bene storico"."Nella mia comunicazione ho fatto notare all'architetto dei Beni ambientali- prosegue Taddei Castelli- che non ha senso tutto ciò. Il bene storico vero sono le Fortezze, non quella sgangherata massa di mattoni e cemento. Se ogni 50 anni si fanno questi "sfregi" cosa resterà delle Fortezze?Prima c'è stato il colpo della Gattaia, che risale agli anni Venti, poi la pineta del 1970, le cui radici fanno danni insieme al proliferare di erbacce e capperi, poi, più recentemente, è stato variato il profilo alla struttura rinascimentale, con "tralicci" d'acciaio, antenne Tv e simili; quale il prossimo "scherzo"? Bisogna valorizzare un bene che il mondo ci invidia. Per come sono andate le cose fino ad oggi, sembra che l'opera progettata dal Camerini e dal Bellucci nel 1548, sia un impiccio, quasi una cosa che non ci interessa. Mi risulta addirittura che al bastione di Santa Fine si permette agli scalatori di fare buchi sulle pareti, per avere prese più sicure nelle arrampicate sportive. Siamo esaltando un ottuso utilitarismo". Quale ira assalirebbe i Medici, se potessero osservare un tale non rispetto architettonico, quali bordate ci riserverebbero? Si chiede l'ex imprenditore. "E non si strumentalizzino i miei interventi, -conclude- io sono una persona libera, non intervengo sull'argomento in favore della maggioranza comunale o dell'opposizione. Sono solo animato dal buon senso e credo nel bene della città".E Taddei Castelli attende la risposta della Sovrintendenza che ha voluto chiamare in causa. Sarà una risposta pro o contro la demolizione della Gattaia?
Portoferraio Gattaia