Il PNAT ha appena concluso la campagna di trappolamento del cinghiale all'Isola d'Elba con risultati positivi: complessivamente 709 esemplari, raddoppiando in tal modo i risultati dello scorso anno (357 capi). Lo sforzo del personale del Parco e dei collaboratori coinvolti nelle operazioni è stato elevato, e anche le somme impiegate per affrontare questa situazione sono sempre importanti. Non ci dimentichiamo, tra l'altro che tutte queste energie vanno impiegate per la gestione di una specie introdotta dall'uomo in un ambiente che non può sostenerne la presenza. L'emergenza è sotto gli occhi di tutti e nonostante il forte impegno già consolidato sarà necessario attivare nuove risorse per migliorare la situazione. Per questo motivo continueranno gli interventi di abbattimento con personale autorizzato cercando in tal modo di rispondere alle segnalazioni ricevute. E' comunque evidente che la problematica del cinghiale all'Elba ha risvolti complessi che dovranno essere affrontati in uno stretto rapporto tra istituzioni competenti. Sono necessari confronti sullo stato di presenza nelle aree fuori parco e la valutazione degli indici di cattura conseguenti al prelievo venatorio per ipotizzare nuove modalità per affrontare la questione. Ciò vale soprattutto per stimolare formule di coordinamento più efficaci e all'insegna della volontà comune di dare segnali positivi per fare progressi efficaci e duraturi. Allo stato attuale l'incidenza delle catture e dei prelievi venatori è talmente al di sotto della produttività della popolazione per cui risulta doveroso stabilire una analisi attenta delle effettive opportunità operative. L'auspicio è pertanto quello di rafforzare la collaborazione con gli Enti. Segnali molto positivi vengono invece sull'efficacia del contenimento della presenza del muflone. E' stata avviata una proficua collaborazione tra Parco e Provincia di Livorno che ha consentito l'attivazione degli abbattimenti nelle aree maggiormente frequentate da nuclei della specie che ha iniziato a produrre danni considerevoli. Al momento sono stati abbattuti 40 animali e gli interventi continueranno fino al conseguimento degli obiettivi fissati (130 capi). Come ricordato, le operazioni si sono svolte nei pressi dei centri abitati e nelle zone agricole dove l'impatto negativo è maggiormente avvertito dalla popolazione. Le segnalazioni di presenza che pervengono agli uffici del Parco verranno tenute in considerazione per effettuare ulteriori abbattimenti. Sempre in ordine ai Mufloni è stato Approvato il piano preliminare di eliminazione dei Mufloni introdotti all'Isola del Giglio. Il Consiglio Direttivo del Parco il 10 ottobre ha disposto l'approvazione del "Piano per l'eradicazione del muflone nell'area protetta all'Isola del Giglio". Già negli anni '90 era stata segnalata dal Corpo Forestale dello Stato la presenza di una popolazione di muflone, probabilmente originata da individui fuoriusciti da un allevamento privato a scopo di ripopolamento. Sono servite a poco le sollecitazioni che il Parco Nazionale ha inviato ai proprietari dell'allevamento e alla Provincia di Grosseto per affrontare tempestivamente il problema. In tal modo gli animali si sono dispersi sul territorio e non avendo competitori, ne' predatori hanno potuto riprodursi. Le frequenti segnalazioni di danni hanno quindi indotto l'amministrazione comunale del Giglio a sollecitare gli enti competenti per assumere iniziative finalizzate a limitare le interferenze negative della presenza del muflone che danneggia le colture agricole. Un primo censimento realizzato nel giugno 2007 ha segnalato un minimo di 30 mufloni, ma la presenza effettiva potrebbe essere molto più consistente poiché l'accertamento è difficoltoso. Oggi si ritiene opportuno procedere all'eliminazione del muflone in quanto specie alloctona potenzialmente dannosa per le biocenosi naturali. E'stato richiesto al Ministero dell'Ambiente l'autorizzazione a procedere con urgenza agli interventi di abbattimento al fine di poter agire prima della prossima stagione riproduttiva, contestualmente è stato inviato il Piano all'Istituto Nazionale della Fauna Selvatica per il necessario parere di competenza. Acquisiti i previsti pareri, il Parco inizierà le attività previste dal Piano.
cinghiale primo piano
moncione 2006 3 muflone
Chiusino ridotto cinghiali bagnaia