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Il Parco nazionale approva il suo Piano. Scontro sul ruolo del direttivo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 11 ottobre 2007

C'è voluto tanto, ma alla fine il Direttivo del Parco Nazionale ce l'ha fatta ad approvare un Piano del Parco la cui prima stesura risale al 2001, dopo un paio di anni di elaborazione da parte della gestione dell'Ex Presidente Giuseppe Tanelli. Un Piano che è poi stato rivisitato dal Commissario del Parco Ruggero Barbetti, che aveva accolto diverse delle richieste dei Comuni elbani. Ma lo strumento non aveva mai avuto l'imprimatur definitivo da parte della Regione Toscana e dalla Comunità del Parco che non potevano certo approvare un atto determinante per la vita e la gestione dell'Area Protetta licenziato da un uomo di Altero Matteoli, allora Ministro dell'Ambiente, contro la cui nomina (a Presidente prima e a Commissario poi) Regione e Comuni di centro-sinistra avevano fatto fuoco e fiamme e vinto diversi ricorsi alla Corte Costituzionale. Quindi, fa bene il Presidente Mario Tozzi ad essere molto soddisfatto per aver raggiunto un traguardo che finora era stato impossibile da tagliare da parte dei suoi predecessori. Si tratta infatti del più importante strumento di pianificazione territoriale del PNAT che fissa la zonazione in aree A, B, C e D con diverse tutele, dai divieti assoluti in zona A alle Aree di sviluppo D, ed al quale gli strumenti urbanistici dei Comuni si dovranno adeguare. Dopo un ultimo passaggio all'Agriconsulting, l'agenzia di progettazione che ha redatto il Piano, gli elaborati andranno alla Regione Toscana per un parere ed osservazioni sul Piano e poi verrà definitivamente approvato. Prima dell'approvazione però si era verificata un'accesa discussione su una sorta di relazione programmatica delle attività letta dalla nuova Direttrice del Parco Franca Zanichelli, un documento ampio e impegnativo che sembrava raccogliere l'unanime consenso dei Consiglieri del Parco Nazionale, fino a quando Umberto Mazzantini, pur dichiarando di apprezzare "l'ottimismo della volontà", ha rotto il clima idilliaco con un intervento che non ha lasciato spazio a diplomatismi: "Abbiamo un Presidente molto visibile ed ora una nuova Direzione che sembra molto forte e determinata - diceva - ma il Direttivo mi sembra invece politicamente debole ed il pericolo è che, invece di lavorare a rafforzare il ruolo del Parco per quel che riguarda la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio, anche rispetto agli altri Enti, si pensi ad un Ente Parco con un ruolo marginale, che debba sempre condizionare le proprie scelte a quelle degli altri". Ed ancora l'ambientalista criticava aspramente il funzionamento del Direttivo: "Avevate detto che ci sarebbe stata la svolta democratica, che tutto avrebbe funzionato, invece nel Parco si costruisce ancora abusivamente e per la prima volta quest'anno non siamo riusciti nemmeno a pulire i sentieri, che sono la spina dorsale dell'immagine del Parco, quello che vede subito chi nel Parco viene per fare trekking. Il Parco funziona solo se riesce ad avere un ruolo e un'immagine forte e riesce a comunicarle, se il Direttivo ha davvero un ruolo di indirizzo delle scelte. Non mi sembra che stia succedendo e questo mi preoccupa". Ma la dura analisi non risultava gradita alla biologa Marsili, alla vicepresidente Briano e alla ancor di più al Presidente della Comunità del Parco D'Errico che ha rivendicato il lavoro fatto dal Parco in questi mesi. Il Presidente Tozzi ha detto di condividere le preoccupazioni di Mazzantini sul ruolo del parco e sulla salvaguardia come compito principale dell'Area Protetta, ma ha detto che il suo giudizio sull'attività di questo primo periodo non era del tutto condivisibile, ricordando l'approvazione del Piano del Parco e le iniziative per le isole non-oil. Anche Catalina Schezzini ha detto che l'allarme di Mazzantini su Parco e Direttivo era in parte fondato, anche se partendo da un punto di vista diverso da quello dell'esponente di Legambiente. Qualcuno ha scherzosamente parlato del delinearsi di una opposizione, certo è che si stanno delineando all'interno dell'organismo esecutivo del PNAT filosofie di gestione differenziate che paiono distinguersi più che per il diverso grado di radicalismo conservativo, per un approccio più o meno pragmatico. Una delle cose che stanno funzionando, per comuna ammissione, sembra la cattura dei cinghiali che ha superato nel 2007 il numero record di 700 animali rimasti intrappolati nei "chiusini" nell'area protetta; sembrerebbe davvero un bel colpo se i cinghiali non fossero ormai esplosi numericamente. Comunque, dentro il Parco vengono eliminati più cinghiali che fuori, e forse il problema è proprio nella gestione delle zone esterne, che non può essere solo affidata al prelievo venatorio ma a un mix di fucilate, altri abbattimenti più efficaci per numero di capi (come è riuscita a fare la Polizia Provinciale) e catture con un sistema tipo quello del Parco, che evidentemente funziona e funzionerebbe ancora di più se qualche interessato "amico" dei cinghiali non andasse a danneggiare i chiusini e a far scappare gli amati porci imbastarditi. La Direttrice Zanichelli ha anche detto che sono partiti i primi abbattimenti selettivi di oltre 100 mufloni all'Elba e Il Direttivo del PNAT ha approvato anche le misure per interventi per la riduzione di mufloni all'sola del Giglio, fino all'eradicazione dei circa sessanta ovini selvatici che dovrebbero essere presenti sull'isola. Il Direttivo ha anche respinto una richiesta del Corpo Forestale di Follonica di aumentare da 1.000 a 1.500 il numero di visitatori autorizzabili a Montecristo, perchè il rischio sarebbe stato quello di mettere in discussione la conferma del Diploma Europeo nel 2008. Per Montecristo il Direttivo del Parco ha chiesto una maggiore presenza del PNAT e un accordo con il Comune di Portoferraio per la gestione dell'isola, delle modalità di accesso e del numero di visitatori sostenibile.


Parco cartina

Parco cartina

cinghiale

cinghiale

sentieri introvabili 1 punto sosta erboso

sentieri introvabili 1 punto sosta erboso

Mufloni chiessi ridotta

Mufloni chiessi ridotta

convegno 2007 7 tozzi mazzantini

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