Torna indietro

Fratini: Gattaia, eliminare i volumi non vincolati e spostare l'Apt al Coppedè

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 06 ottobre 2007

Seguo con interesse e con una certa curiosità la polemica sul progetto di recupero della Gattaia. Da una parte l’Amministrazione comunale difende la scelta compiuta di concedere alla Provincia in uso gratuito (così mi sembra di capire) tutto l’immobile per destinarlo a sede dell’APT e a funzioni di accoglienza turistica; dall’altra la minoranza spara ad alzo zero contro questa scelta. Il consigliere Giardini, tra l’altro, ha ricordato che l’Amministrazione Ageno, con il consenso della Soprintendenza di Pisa, aveva previsto “l’abbattimento delle strutture non originarie e non vincolate”. Credo che Giardini si riferisca soprattutto a quell’orrendo cubo costruito per ragioni militari sopra la vecchia tonnara in appoggio al bastione del Cornacchino. Critico nei confronti della Amministrazione anche l’ex Assessore Palmieri che non ha esitato a parlare di operazione “ imposta dalla Provincia “. Non credo che l’Amministrazione Peria sia disposta a subire imposizioni; e tanto meno che la Provincia abbia pensato di imporre qualcosa. Francamente non trovo nulla da ridire sul fatto che le due Amministrazioni decidano di accordarsi per recuperare a funzioni pubbliche un immobile e quella che ne ha la proprietà ( in questo caso il Comune ) decida di cederlo all’altra che ha le risorse finanziarie necessarie. In passato sono già state sperimentate simili forme di collaborazione e credo con buoni risultati; basti pensare al vecchio ospedale (a parte l’infelice successiva destinazione a Centro per l’impiego) o ancor prima alla scuola elementare di Casa del Duca (in questo caso fu la Provincia a cedere gratuitamente al Comune il fabbricato) Parlare di “imposizione” mi sembra dunque una evidente forzatura polemica. Quello che non convince, non ostante le dichiarazioni del Sindaco e del Direttore dell’APT , questa volta, è il contenuto dell’accordo. L’intervento prevede il mantenimento di tutti i volumi esistenti. Credo che sarebbe più corretto, al contrario, eliminare tutto ciò che non è sottoposto al vincolo della Soprintendenza e in particolare quell’orribile manufatto di cui prima dicevo. Questo sarebbe davvero un progetto di recupero e di restauro “ qualificante”. Ho anche l’impressione che sulle funzioni a cui destinare la Gattaia ci sia un po’ di confusione. L’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a garantire che i volumi recuperati siano destinati ad attività di accoglienza e di accesso alle fortificazioni e non soltanto ad attività amministrative ( vale a dire ad uffici dell’APT e della Provincia). Prioritaria invece, secondo il Consiglio, dovrà essere la creazione di “strutture informative e di servizio alla Darsena medicea”. La Provincia, in una delibera approvata in questi giorni, parla di trasferimento della sede dell’APT , di Uffici comunali e provinciali, di spazi per eventi turistici e culturali e infine di non meglio specificati servizi ai diportisti che, nell’ambito del prospettato intervento, sembrano destinati ad avere una collocazione un po’ marginale e non prioritaria come invece richiesto dal Consiglio comunale. Sotto questo aspetto non ho trovato neppure molta sintonia tra quello che scrive il Sindaco Peria e quello che in contemporanea ha precisato il Dr.Disperati. Non vorrei sbagliarmi ma ho l’impressione che nei vecchi depositi, dove un tempo c’erano tanti gatti, ci si voglia mettere ora tanta “ roba”. Ma altre considerazioni mi fanno essere fortemente perplesso. Con la costruzione del molo Lucchesi e la riattivazione del pontile n°3 praticamente quasi tutto il traffico turistico gravita nella zona compresa tra il molo Massimo e il Lucchesi. Per questo non sarebbe del tutto fuori luogo pensare di trasferire la nuova sede dell’APT nell’ex Cromofilm, dove è già stato allestito dalla Provincia ( altro positivo esempio di collaborazione ), al piano terra, un ufficio informazioni o, meglio ancora, nel palazzo Coppedè, anch’esso estremamente bisognoso di un intervento di riqualificazione. Il Regolamento urbanistico approvato di recente prevede l’ampliamento dell’approdo turistico, previo studio di fattibilità, tra la banchina dell’alto fondale ed il molo Massimo fino ad un massimo di 300 posti barca. Se tale previsione urbanistica dovesse andare a buon fine, forse sarebbe più opportuno, eliminata, come detto, la parte non vincolata, destinare quella restante certamente a spazi per la promozione turistica e culturale della città, a servizi di accoglienza ed informazione, ma soprattutto, davvero in via prioritaria, a tutti quei servizi che esistono in ogni porto turistico che si rispetti. P.S. Come l’amico Taddeo Castelli ero anch’io dell’idea di radere al suolo tutta la Gattaia e realizzare uno spazio di verde ai piedi del bastione. Ma quell’idea fu bocciata dalla Soprintendenza di Pisa, per la preesistenza della tonnara e perché ai piedi del Cornacchino esisteva un altro più piccolo bastione. E questo è vero, basta andare a vedere una qualsiasi stampa della antica Cosmopolis. La stessa Soprintendenza però era favorevole alla eliminazione di quel volume a forma di cubo che è una terribile offesa alla bellezza del bastione su cui si appoggia. Da buttare giù in ogni caso.


portoferraio gallo tonnara marfaggio cornacchino

portoferraio gallo tonnara marfaggio cornacchino

Palazzo Coppedè portoferraio

Palazzo Coppedè portoferraio

Portoferraio Gattaia

Portoferraio Gattaia