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Arresti nel movimento e reazioni elbane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 15 novembre 2002

Non potevamo non aspettarcelo. L'arresto di 20 attivisti del Movimento è perfettamente in linea con il clima di terrore profuso alla vigilia del SFE di Firenze. Previsioni di disastri che miravano a ridurre ad una questione d'ordine pubblico un evento unico e grandioso nella storia europea. Il successo di Firenze non ha fornito pretesti e ha smentito la campagna denigratoria, così, adesso, si criminalizza il Movimento sulla base di un accusa per associazione sovversiva. Metodologie di repressione fascista, a cui i media danno manforte trasmettendo un messaggio che equipara la lotta sociale al reato. Secondo questa logica chiunque dissenta è denunciabile. E' stata colpita la parte più fragile d'Italia, quel Sud in cui il movimento si confronta con bisogni reali come il lavoro, la casa, l'acqua, gli mmigrati e la povertà in contrapposizione al potere mafioso. Sebbene per motivi diversi, anche l'Elba, come il meridione si trova ai margini della nazione, e anche qui, le azioni repressive non mancano. I giovani che si uniscono per motivi diversi da quelli economici fanno paura alle amministrazioni abituate a non essere osservate mentre decidono per la collettività, rispettando solo i propri interessi. La loro soluzione al problema è colpire e disgregare. E' così che il canile e il Centro Giovani sono stati chiusi. Ed è così che 8 ragazzi di Rio Marina, colpevoli di non indossare capi griffati, hanno subito irruzioni notturne da parte delle forze del "disordine" solo alcuni mesi fa. Attenzione a un particolare: in quel caso vennero sequestrate magliette raffiguranti Che Guevara come "materiale sovversivo". In occasione della Festa dell'Uva di Capoliveri, l'effige del duce è rimasta a troneggiare in piazza anche a festa finita. Ma la Costituzione, vieta il fascismo o il comunismo? Ho un 'legittimo sospetto' che all'Elba sia stata 'sovvertita' la Costituzione Italiana. Tatiana Paolini Social Forum Parole forse un po’ forti quelle di Tatiana ma che comunque sono lo specchio di un sentire molto diffuso dell’universo giovanile del nostro Paese. Espressioni durissime ma in fondo in linea con quanto andava affermando il Vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Mussi in un intervento a Venturina qualche giorno fa: “L’Elba come laboratorio della repressione giovanile”. La speranza che nutriamo, poiché dei Magistrati abbiamo sempre rispetto, sia che ci sia in ballo il culo di Previti o quello dei ragazzi, è che si esca, come dal “laboratorio riese”, da questa vicenda con il riconoscimento pieno della estraneità dei giovani arrestati ai reati che sono stati loro contestati