Si è svolta nei giorni 21 e 22 settembre alla Rocca di Giglio Castello la terza Conferenza sul turismo dell’isola del Giglio, con una veste nuova nel metodo rispetto al passato, poiché si sono incontrati gli operatori turistici in gruppi di lavoro distinti in tre categorie: nel pomeriggio del primo giorno le strutture turistiche ricettive (alberghieri, extra-alberghiere, agenzie) e gli operatori per le prestazioni di servizi (trasporti, barcaioli, concessionari spiagge, etc.); nella mattina del secondo giorno le strutture commerciali (bar, ristoranti, negozi). Buona la partecipazione ai gruppi di lavoro, scarsissima negli incontri di apertura (la mattina del primo giorno) e di chiusura (il pomeriggio del secondo giorno). Oltre che per un buon numero di partecipanti, i gruppi di lavoro, tutti presenziati dal Sindaco Attilio Brothel, sono risultati molto interessanti per il contenuto e per il dibattito, tutti orientati sulla necessità di determinare una strategia di sviluppo dell’impresa turistica (l’unica risorsa economica dell’isola) in modo condiviso da tutti gli operatori del settore. La conferenza ha osservato in apertura la situazione preoccupante delle flessioni del settore turistico a livello nazionale e dei comuni a noi più vicini, dove si segnalano cali dal 30 al 45% rispetto all’anno passato. Un settore in crisi, dunque, che impone la massima attenzione, anche se nella nostra realtà isolana il calo medio è stato di circa il 15%. Difficile dare risultati matematici certi, in mancanza di un lavoro che dovrebbe svolgere l’Ufficio Turistico della Pro Loco ma che non può garantire per puri motivi economici. Mentre negli ultimi anni si è confermato un ruolo professionalmente apprezzabile dell’Ufficio Informazioni, il lavoro di acquisizione, elaborazione e conservazioni dati richiederebbe l’apporto una persona aggiunta, la stessa che potrebbe essere occupata a dare risposta circa le disponibilità per alloggiare nelle varie strutture, con una valida organizzazione concertata via internet con gli interessati (tra i circa 300 contatti giornalieri su media settimanale che l’ufficio riceve, oltre la metà sono per conoscere la disponibilità di alloggi). Alcune attività, specialmente nel campo alberghiero, registrano un incremento fino all 10% ma poiché questi rappresentano circa 650 posti letto nel totale contro i circa 9.000 posti letto offerti in appartamento (gestiti da agenzia, da strutture e da privati), dove invece si registra un calo di circa 20%, non sono determinanti nella statistica finale. Altri settori (legati alle prestazioni di servizi per il mare e attività commerciali) hanno lamentato cali del 30-40%. Possiamo permetterci di affermare che poteva andare peggio, se rapportati alle più vicine località turistiche e quindi dobbiamo analizzare la questione dell’offerta turistica soprattutto in funzione del consolidamento dei fattori che fanno della nostra isola una meta di vacanze gradita, nonostante il caro prezzo che costa nel suo insieme al turista, se rapportati alle vantaggiose offerte che nel mercato turistico nazionale ed internazionale l’utenza può valutare. Consolidare e migliorare la nostra immagine turistica, intervenendo nella correzione dei principali difetti osservati proprio dai turisti nei commenti raccolti sul grado di soddisfazione, molti dei quali noi tutti operatori turistici raccogliamo, ma che si rendono ancora più evidenti nei commenti sottoscritti rilasciati al nostro Ufficio di Informazioni. E’ indispensabile che a questo punto storico del percorso della nostra comunità, che negli ultimi trenta anni è passata da una realtà lavorativa artigianale (mare, agricoltura e attività estrattive) a quella legata al turismo, siamo in grado di dare un chiaro e determinato volto alla nostra offerta turistica. Questo implica un lavoro di analisi e di proposte per il miglioramento e consolidamento dei fattori che rendono le nostre due isole attraenti agli occhi del turista, essenzialmente legati al nostro territorio e ai nostri servizi. In questa ottica il tema della conferenza si è fissato su l’OSPITALITA’. Dall’analisi della definizione del termine “ospite” è importante constatare che nella lingua italiana è “ospite” colui che accoglie così come si definisce “ospite” colui che viene accolto. Il termine “ospite” si confonde tra le due parti in quanto entrambi hanno la stessa esigenza: avere uno scambio di ospitalità che li soddisfi in rapporti umani e in scambio di benessere. Così come l’ospite accoglie nella propria casa l’invitato (l’ospite, appunto…) e cerca di offrirgli il meglio (il miglior cibo, il miglior vino, la migliore accoglienza, le migliori attenzioni in termini di pulizia, qualità ed agio), così l’ospite che viene in casa nostra si aspetta di ricevere il meglio negli stessi termini di ciò che gli viene offerto. Nella nostra cultura, infatti, l’ospitalità è sacra. Dobbiamo sforzarci di considerare il turista come un ospite, senza perdere di vista la necessità di considerare che l’ospitalità si manifesta con l’accoglienza, nel contatto con le persone, con l’ambiente e con il trattamento. L’ospitalità quindi va costruita e/o consolidata su tre assi portanti: 1. L’ospitalità nel comportamento (modalità di accoglienza e di confronto) 2. L’ospitalità dei servizi (qualità delle strutture e impianti, professionalità nelle prestazioni, servizi di pubblico interesse) 3. L’ospitalità del territorio (fruibilità e dignità del territorio, garanzia di qualità del mare, attrezzatura dei centri urbani). Tutti, pubblico e privati, siamo chiamati a lavorare per la definizione di questa nostra “immagine”, il lavoro del singolo risulterà vano se non facente parte di un unico progetto che può diventare il “progetto comune di una strategia di sviluppo sostenibile della nostra offerta turistica”. Quello che piace di noi ai turisti è il nostro mare, la spontaneità ancora incontaminata del nostro territorio, le tipicità legate alla nostra storia (costruzioni, prodotti eno-gastronomici, comportamenti caratteristici legati alle tradizioni), è un’immagine che possiamo rafforzare nel suo insieme se tutti impegnati nello stesso obbiettivo. Ciò che di noi e delle nostre usanze a noi sembra ovvio e scontato è destinato a scomparire se non viene valorizzato. Già i nostri figli tendono a dimenticare se non sollecitati dai racconti e dimostrazioni, figuriamoci il turista che non trova ciò che si aspetta, per sentito dire o per informazioni pubblicitarie (le cantine, le feste, i riti legati agli antichi mestieri, le pietanze, il famoso vino, l’accoglienza paesana). L’ospitalità passa obbligatoriamente dalla conoscenza della nostra identità, dalla sua valorizzazione. Ogni cosa offerta (comportamenti, prestazioni professionali, prodotti e servizi) devono trasmettere all’ospite la nostra immagine, la nostra identità, ed è solo in questi termini che potremmo affrontare la concorrenza della miriade di offerte/vacanze di cui i turisti possono usufruire nel mercato nazionale ed internazionale a prezzi decisamente più appetibili. Deve essere un progetto condiviso da tutti i soggetti (gli attori) della nostra comunità, pena la crisi della nostra economia, oltre ai problemi che si verificheranno per il calo socio-demografico. Nella conferenza di quest’anno sono emerse interessanti proposte di lavoro che abbiamo schematizzato e trasferito in un “DOCUMENTO” che chiameremo PROTOCOLLO DI INTESA tra tutti i soggetti pubblici e privati e che deve rappresentare un forte impegno, fino alla sua sottoscrizione, per l’importanza che ha. In questi giorni la Pro Loco s’impegna ad incontrare ancora tutti gli operatori economici per centro abitato (il 3 Ottobre al Campese, il 4 Ottobre al Porto ed il 9 Ottobre al Castello) per sottoporre la seguente sintesi dei lavori svolti nella conferenza.
isola giglio spiaggia arenella